Andre Davis (Chadwick Boseman, Black Panther) è un detective del Dipartimento di Polizia di New York che indagando sulla morte di alcuni poliziotti scopre una cospirazione ad alti livelli e mette in atto una immane caccia all’uomo, isolando Manhattan, ovvero chiudendo i ventuno ponti che la collegano alla terraferma: 21 Bridges è il titolo originale, da noi trasformato in City of Crime, che comunque l’inglese fa fino.

Prodotto dai fratelli Anthony e Joe Russo, diretto da Brian Kirk (Game of Thrones), è un prodotto – non un film, un prodotto – che non sfigurerebbe come poliziesco a basse, se non infime, pretese, il problema è che eleva le ambizioni, dando un veloce passato a Davis, ammantando di dilemmi morali la detection e ingigantendo teatro e ricadute: purtroppo, un topolino non può partorire una montagna, pena la morte, e appunto.

Nel cast anche Sienna Miller, su cui - personaggio e prova - stendiamo pietoso velo, J.K. Simmons e Taylor Kitsch, City of Crime è sbagliato in scrittura – sceneggiatura “vorrei ma non riesco” di Adam Mervis e Mathhew M. Carnahan – e non ha nella regia, di servizio, alcuna possibilità di svoltare né in Boseman & Co. una fascinazione degna di nota, anzi: insomma, l’abbiamo già visto infinite volte, e fatto decisamente meglio, questo City of Crime. Sicché il corpo del reato rimane il nostro, di incolpevoli spettatori.