Gli ingredienti ci sono tutti anche quest'anno alla 60° edizione del Trento Film Festival della montagna: ripide pareti, arrampicate, corde, polvere di magnesio, chiodi, falesie, neve, ghiaccio, gelo e vento. Tra esperienze ed avventure rispunta qualche domanda provocatoria:" Perchè si sale sulla cima di un monte?" Si chiede l'olandese Anna Abrahams, e:" Che fare se si ha paura?" si interroga il valdostano Hervé Barmasse in Non così lontano.
L'olandese nel suo interessante 7 Peaks risponde che "sulle cime termina la battaglia e si intravvede il fine a cui si è destinati, si trova il senso della vita". Il valdostano taglia corto così: "Il bello della montagna è andare oltre il proprio impossibile, ma se non si è sicuri si può anche tornare indietro e ripetere l'avventura un'altra volta, altrimenti non si torna a casa da quelli che ti aspettano".
Probabilmente anche altre persone la pensano così, però quando lo precisa un campione...
Giunto al giro di boa, il 60° TrentoFilmfestival (26 aprile - 6 maggio) è stato caratterizzato dall'anteprima dell'atteso documentario su Walter Bonatti (Walter Bonatti. Con i muscoli, con il cuore, con la testa), prodotto da Road Television per la regia di due giovani autori (Michele Imperio eFabio Pagani). A otto mesi dalla scomparsa del grande alpinista, la "proiezione speciale" del primo documentario autorizzato sulla sua vita è stata accolta con grande entusiasmo e partecipazione. Nato nella primavera del 2011, il progetto ha visto la partecipazione in prima persona dello stesso Bonatti, che per la prima volta ha concesso il benestare per la realizzazione di un racconto filmato della sua esistenza.
Prosegue nel segno delle proiezioni e degli incontri, il TrentoFilmFestival, che stasera ospita lo scrittore, alpinista e scultore Mauro Corona, protagonista della serata evento "Come sasso nella corrente, la vanità consuma l'uomo".