Salviamo la memoria di Ingmar Bergman dall'ignoranza dei governanti: a una settimana esatta dalla morte del cineasta svedese, il polemico appello arriva dall'archivio che ne conserva i più recenti scritti e documenti autografi. La raccolta, avviata nel 2002 in seguito a una donazione dello stesso Bergman all'Istituto Svedese di Cinematografia, riceve ogni anno dal governo di Stoccolma circa 200.000 euro. Una somma giudicata del tutto insufficiente dal personale dell'archivio, che sostiene ne servirebbero almeno il doppio e parla di "scandalo internazionale". "Lo Stato svedese - accusa una delle impiegate - non sembra interessato a fornirci i fondi per portare avanti il nostro lavoro". L'esigenza nascerebbe in particolare dalla certosina opera di digitalizzazione, necessaria a salvare dal deterioramento i documenti cartacei dell'archivio.