Le luci dell'Auditorium stanno per essere accese sulla quarta edizione del Festival Internazionale del Film, la prima diretta da Piera Detassis, rinnovata nelle linee principali a cominciare da un concorso e un fuori concorso che miscelano al meglio qualità e divismo.
A contendersi il Marc'Aurelio d'oro quattordici registi tra cui Jason Reitman con Up in the Air, Danis Tanovic con Triage, Cédric Kahn con Les Regrets oltre a cineasti in cerca della definitiva conferma come Michael Hoffman con The Last Station e debuttanti assoluti come l'italo-danese Nicolo Donato con Brotherhood.
Significativa la pattuglia italiana: Donatella Maiorca porta Viola di mare con Valeria Solarino e Isabella Ragonese, Giorgio Diritti L'uomo che verrà con Maya Sansa e Alba Rohrwacher, Alessandro Angelini Alza la testa interpretato da Sergio Castellitto.
Mischia autori noti a registi di culto pure il fuori concorso che vanta The City of Your Final Destination di James Ivory  con Antony Hopkins, A Serious Man dei Coen, The Warrior and the Wolf di Tian Zhuangzhuang con la lanciatissima Maggie Q.
A proposito di divi, attesi sul red carpet dei veri pesi massimi. Se infatti rivedremo attori di casa in Italia come George Clooney e Helen Mirren, da segnalare l'apparizione di Richard Gere. E' la star di Hachiko di Hallström, storia di un professore legato da profondo affetto al proprio cane: preparare i fazzoletti.
Risate assicurate invece grazie a Julie & Julia di Nora Ephron, con una Meryl Streep che sullo schermo danzerà tra i fornelli mentre sul palco, dal vivo, ritirerà il Marc'Aurelio d'Oro alla carriera. Per la gioia delle fan più giovani ecco poi il rude Colin Farrell, fotogiornalista in Triage, in un duello a distanza con l'italiano del momento Luca Argentero, tra gli interpreti di Oggi sposi di Luca Lucini. E flash assicurati per Carolina Crescentini e Isabella Ragonese, Maya Sansa e Valeria Solarino. 
Ma occhio anche alle proiezioni speciali. Piera Detassis ci tiene a precisare che non si tratta solo di eventi per il grande pubblico ma spesso di incursioni in territori di pura cinefilia. Così se si prevedono orde di ragazzine per le prime sequenze di New Moon, secondo capitolo della saga tratta dai romanzi di Stephenie Meyer, sono per palati raffinati i materiali inediti firmati come regista da Heath Ledger. E a conferma di un programma eccentrico la trilogia inglese Red Riding, non un serial ma film autonomi di registi diversi ambientati in più decenni e incentrati sulla caccia a un killer.