Il 16 marzo 2020, Bernardo Bertolucci avrebbe compiuto ottant’anni. Rai Movie (canale 24 del digitale terrestre) lo ricorda, nel giorno del suo compleanno, con due capolavori in edizione restaurata.

Si comincia in prima serata con “Novecento”, monumentale affresco sul secolo breve che esplora la trasformazione dell’Italia nei primi 45 anni del 1900. Uscito originariamente in sala diviso in due parti, e proposto da Rai Movie nella sua durata integrale di 5 ore, “Novecento” intreccia i destini di due amici posti ai due estremi della scala sociale: Olmo, erede di una grande proprietà in Emilia, e Alfredo, figlio di un contadino che vi lavora. Le vite private dei protagonisti incrociano i grandi movimenti della Storia: i primi scioperi nei campi, due Guerre Mondiali, l’ascesa e la caduta del fascismo, fino alla trionfale ricostruzione del 25 aprile 1945. Scritto da Bernardo e Giuseppe Bertolucci con Kim Arcalli, “Novecento” unisce il rigore storico al melodramma, e sposa Marx e Freud col gusto grandioso del cinema di Hollywood. Con una travolgente colonna sonora di Ennio Morricone e un cast stellare, che allinea Robert De Niro, Gérard Depardieu, Burt Lancaster, Donald Sutherland, Alida Valli, Dominique Sanda, Sterling Hayden, Stefania Sandrelli e Laura Betti. Per chi vuole apprezzare le voci degli interpreti americani, il film viene presentato in modalità doppio audio.

In seconda serata, Rai Movie propone integrale di “Ultimo tango a Parigi”, passato alla storia per le sue traversie censorie ma anche enorme successo commerciale, capace di determinare per Bertolucci l’inizio di una carriera internazionale. Interpretato da Marlon Brando e Maria Schneider, il film racconta la relazione tormentata di Paul e Jeanne, due sconosciuti che in seguito a un incontro fortuito in un appartamento sfitto, allacciano le loro vite in un vortice di passione, amore e distruzione, commentato da una memorabile colonna sonora di Gato Barbieri. “Ultimo tango a Parigi” viene proposto nella sua edizione restaurata sotto la supervisione di Vittorio Storaro, in modo da valorizzarne al massimo la magistrale cinematografia.