Una leggenda metropolitana diviene racconto, e dalle pagine di un libro  allo schermo il passo è breve. Robert Damon Schneck imprime su carta una romanzata leggenda urbana che vede protagonista The Bye Bye Man, un albino cieco che negli anni ’20 dello scorso secolo sembra essere stato più volte avvistato per le vie di New Orleans.

Fuggito da un fatiscente orfanotrofio ove era stato abbandonato, in compagnia di un mostruoso cane la cui pelle era composta da brandelli di carne delle sue vittime, The Bye Bye Man, una figura maschile con addosso un lungo abito nero e un cappuccio che ne copriva il viso, avrebbe vagato a bordo di un treno per gli Stati Uniti diffondendo spavento e morte. E proprio il treno è uno degli elementi principali nel film diretto da Stacy Title e avente come protagonista il nuovo boogeyman capace di impossessarsi di mente e corpo dei malcapitati. Il segreto? “Non dirlo, non pensarlo”.

E un nuovo boogeyman si affaccia sul panorama horror. Freddy ha aperto la strada, Candyman l’ha spianata, Babadook l’ha rinnovata. E ora l’arrivo di The Bye Bye Man (dal 19 aprile in sala, regia di Stacy Title), malefica creatura capace d’incarnarsi in chiunque citi il suo nome o gli rivolga soltanto un pensiero generando nella vittima terribili allucinazioni mortali. Che sia la fase onirica, una parola pronunciata allo specchio o un semplice pensiero a generarlo, il boogeyman continua a rinnovarsi grazie alla creatività di autori che attingono dalla tradizione popolare o dalla letteratura indizi ed elementi utili a partorire mortifere vicende capaci di dar vita a veri e propri brand.

E l’inquietante sagoma di un albino che compare nel buio non poteva venir meno alla trasposizione cinematografica. Certamente non mancano i rimandi ai suoi predecessori (già la rimozione rievoca lo stesso Krueger, sconfitto ricorrendo all’oblio), eppure The Bye Bye Man appare attesissimo nel nostro Paese, dopo aver terrorizzato sul suolo americano oltre due milioni di spettatori, dove verrà distribuito da Midnight Factory. Che stia per avviarsi una nuova fortunata saga con un diretto erede dei "mostri sacri" qui citati? Lo sapremo a breve… Intanto, “non ditelo, non pensatelo!”