L’industria culturale e creativa italiana, in tutte le sue componenti, si muove unita per dire SI alla direttiva copyright, in agenda nella seduta dell’Europarlamento a fine marzo. E chiede agli europarlamentari italiani - con una lettera congiunta (in allegato) - “una convinta approvazione della Direttiva comunitaria che favorirà lo sviluppo dei contenuti nell'era digitale nel rispetto del diritto d'autore. (…) Un voto importante a tutela del nostro DNA di italiani ed europei, creatori e coltivatori di emozioni”.

Ben diciannove le associazioni firmatarie, rappresentative di tutte le componenti industriali e creative del settore culturale: 100autori – Associazione dell’Autorialità Cinetelevisiva, AFI - Associazione Fonografici Italiani, AIE - Associazione Italiana Editori, ALI – Associazione Italiana Librai, ANAC- Associazione Anazionale Autori Cinematografici, ANART – Associazione Nazionale Autori Radiotelevisivi e Teatrali, ANEM – Associazione Nazionale Editori Musicali, ANES - Associazione Nazionale Editoria di Settore, CCI - Confindustria Cultura Italia,  Confindustria Radio TV - Associazione dei media televisivi e radiofonici italiani, EMUSA – Editori Musicali Associati, Federazione Autori, FEM – Federazione Editori Musicali, Federazione Carta e GraficaFIMI – Federazione Industria Musicale Italiana, INDICAM – Istituto Centro Marca per la lotta alla contraffazione, Nuovo IMAIE - Nuovo Istituto Mutualistico per la Tutela dei diritti degli artisti interpreti ed esecutori, PMI – Produttori Musicali Indipendenti, Writers Guild Italia - Sindacato degli scrittori di cinema, tv e web.

“L’Italia creativa – proseguono le associazioni – produce 48 miliardi di euro di fatturato, dà lavoro a un milione di persone e rappresenta un patrimonio di eccellenza per il nostro Paese e per l'Europa. (…) L'Italia vanta un passato creativo e culturale prestigioso, unico al mondo. Un patrimonio conservato e nutrito da autori, registi, interpreti, giornalisti, fotografi, editori, scrittori, musicisti, grafici, librai, artisti, bibliotecari, pittori, redattori, fonici, addetti alle luci, costumisti, e dalle centinaia di altre figure professionali che, con talento e passione, quotidianamente operano nelle industrie creative e culturali e che, con la rivoluzione digitale, necessitano di particolare attenzione e tutela. (…) La Direttiva sostanzialmente (…) aggiorna la normativa vigente al mutato contesto tecnologico ed economico-sociale, per dare una giusta remunerazione al lavoro di autori, artisti, imprese e del milione di persone che vi lavorano. In altre parole: rafforza autori, imprese e lavoratori europei nei confronti di giganti del web d’Oltreoceano e aumenta le garanzie degli utenti finali nei confronti di entrambi”.

“La creatività è il cuore e il cervello di questo Paese, che deve pensare al proprio futuro e tornare ad essere messaggero di arte e bellezza in Europa e nel mondo.  Ci appelliamo a Voi – concludono - affinché siate testimoni orgogliosi di questo patrimonio”.