"Aiutiamo gli americani a scoprire la cultura della focaccia": questo lo slogan con cui il giornalista Onofrio Pepe presenta la docufiction di Nico Cirasola Focaccia Blues, di cui è stato tra i principali ideatori. Ispirato alla storia vera del piccolo fornaio che nel 2002 fece chiudere il McDonald's di Altamura, questo film genuinamente pugliese rappresenta infatti un omaggio spassionato allo slow food e alle tradizioni culinarie pluri centenarie, in cui affondano le radici la memoria e le identità dei gruppi locali. Il progetto, come spiega il regista "nasce da una vera e propria filosofia di vita. Non riguarda solo il cibo, ma anche il tempo che ci vuole per gustarlo". Focaccia blues non intende dunque essere a priori "contro" un certo logo o un certo modello di consumo, quanto sostenere realtà che esistono e perseverano nonostante le pressioni esercitate dalla globalizzazione. "Come ogni film - precisa Cirasola - non ha nessuna presunzione: non può cambiare governi, impedire le guerre e nemmeno fermare i televoti, ma forse può insegnare ai giovani a non dare tutto per scontato". Intorno a questa opera di sensibilizzazione alimentare e culinaria si sono stretti molti nomi pugliesi di spicco, dal Presidente della Regione Nichi Vendola a professionisti dello spettacolo come Michele Placido, Lino Banfi e Renzo Arbore. "Questa è la mia seconda collaborazione con Cirasola: mi diverto sempre a fare il pugliese: basta cominciare a discutere di grandi problematiche e finire a parlare di cibo", ha ironizzato Arbore, dopo accurate disquisizioni sulle proprietà del Lampacione. Non a caso Foccaccia blues - in uscita venerdì 17 con una decina di copie per Pablobunkerlab - sarà distribuito con un occhio di riguardo per la Puglia, anche se il vero obiettivo, sostiene Onofrio Pepe, è di respiro molto più ampio: "ora che abbiamo convinto Michelle Obama a piantare un orto anziché fiori, arriveremo presto alla Casa Bianca".