Rai Movie rende omaggio a Ermanno Olmi, uno dei maestri del cinema italiano, con due giorni di programmazione dedicata: questa sera lunedì 7 maggio in prima serata il suo capolavoro L’albero degli zoccoli, uno sguardo sul mondo contadino di fine 800 ambientato nei luoghi di origine del regista bergamasco, vincitore 40 anni fa della Palma d’oro a Cannes.

Alle ore 00.20 E venne l'uomo - Un dialogo con Ermanno Olmi il documentario prodotto da Rai Movie per la regia di Alessandro Bignami, nel quale il regista offre una testimonianza diretta e personale sulla sua poetica e il suo lavoro in un’intervista con Federico Pontiggia.

A seguire, Il posto, opera seconda nella quale Olmi mostra i mutamenti dell’Italia del boom economico affrontando il tema del lavoro e del conflitto tra città e campagna, visti con gli occhi di un giovane in cerca di lavoro a Milano agli inizi degli anni 60.

Domani martedì 8 maggio alle 15.40, Il villaggio di cartone, sul tema del ruolo del sacro nella società odierna attraverso il percorso interiore di un parroco e della sua chiesa, che trovano nuova forza vitale e spirituale proprio nel momento in cui la società sembra poter fare a meno di loro.

La Programmazione completa

Lunedì 7 maggio 2018

Ore 21:10: L'albero degli zoccoli

Ore 00:20: E venne l'uomo - Un dialogo con Ermanno Olmi, regia di Alessandro Bignami

Ore 01:10: Il posto

Martedì 8 maggio 2018

Ore 15:40: Il villaggio di cartone

E venne l’uomo – Un dialogo con Ermanno Olmi di Federico Pontiggia e Alessandro Bignami, prodotto da Rai Movie, è stato presentato in anteprima alla 73. Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, nell’ambito della sezione VENEZIA CLASSICI, interamente dedicata ai classici restaurati e ai documentari sul cinema.

Nel dialogo con il critico Federico Pontiggia, Ermanno Olmi riflette sulla sua poetica, sui valori umani, le volontà umaniste e le aspirazioni solidali che la delineano, restituendo un cinema fatto di silenzi, capace con la forza della coerenza e dell’originalità di staccarsi dal rumore di fondo dell’audiovisivo contemporaneo.

Leone d’Oro alla carriera nel 2008, Palma d’Oro per L’albero degli zoccoli nel 1978, regista e sceneggiatore di opere universalmente apprezzate quali La leggenda del santo bevitore (1988), Il mestiere delle armi (2001) e Torneranno i prati (2014): Ermanno Olmi, da oltre 50 anni, racconta la realtà con il rigore di un cineasta che si sente e si vuole sempre agli esordi.

Nato dalla passione per il Cinema e dall’esigenza di fare Servizio Pubblico, valorizzando il prezioso repertorio custodito nelle Teche Rai, E venne l’uomo è la testimonianza lucida e sincera, appassionata e profonda, commossa e divertita di un saggio, Ermanno Olmi, che per immagini, suoni e poesia continua ad alimentare il suo percorso autoriale, il nostro immaginario esistenziale e il comune desiderio di conoscere l’Uomo.

L’ultimo dei grandi vecchi, il primo dei grandi giovani del cinema italiano. Ermanno Olmi ha il rigore, il nitore e la curiosità di rinnovarsi e stupirsi a ogni film, senza abbandonare la sottile linea rossa della sua poetica: l’umanesimo.

Incontrarlo, mettersi in ascolto come abbiamo fatto per E venne l’uomo – Un dialogo con Ermanno Olmi significa conoscere e riconoscere un cantore del silenzio per immagini e suoni, un profeta laico che ha fatto del cinema la sua missione, dei film le sue parabole, degli spettatori i suoi compagni.

Sulla scorta di Camus, Olmi crede che “Se vuoi che un pensiero cambi il mondo, prima devi cambiare te stesso”: guardando i suoi film, in fondo, possiamo cambiare anche noi. Federico Pontiggia

Quando ho saputo dell’opportunità di realizzare una lunga intervista ad Ermanno Olmi, non capivo se fosse più forte la curiosità di conoscere un grande del cinema italiano o il timore di invadere la quiete della sua casa di Asiago. La disarmante disponibilità di Olmi e l’intimità creatasi nel dialogo con Federico Pontiggia, viceversa, hanno “fermato il tempo” e dissolto ogni preoccupazione, lasciando spazio al racconto di una vita e di uno sguardo sulla realtà che, come la coerenza, il coraggio e l’anticonformismo che li caratterizzano, sono sempre attuali e sempre più rari. Alessandro Bignami