Momenti di tensione a Milano. Una ventina di aderenti al collettivo Zona Autonoma Milano (Zam) ieri hanno vivacemente contestato la presentazione del libro e del film Acab (acronimo di “All cops are bastards”, tutti gli sbirri sono bastardi, sulle vicende di alcuni poliziotti del Reparto Mobile di Roma) alla libreria Feltrinelli di corso Buenos Aires, che dalle 18.30 ha visto protagonisti il giornalista e autore Carlo Bonini, il regista Stefano Sollima e l'attore Pierfrancesco Favino.
I giovani hanno acceso fumogeni e lanciato petardi, mentre nell'affollata saletta al piano terreno la presentazione proseguiva indisturbata. Di fronte alla libreria, blindata da un gruppo di carabinieri, campeggiavano due striscioni: “La vita reale non è un film” e “Se il mondo vi odia ci sarà un perché”. I contestatori spiegano in un comunicato che il libro di Bonini è “un miscuglio di racconti parziali, romanzati, edulcorati che tutto potevano sembrare tranne che una reale ed obbiettiva descrizione della natura delle forze di Polizia nel nostro paese”. I giovani, parlando “a nome di tutte le vittime dei soprusi delle forze dell'ordine”, aggiungono che “Acab è tutti i giorni, è un tatuaggio inciso sulla pelle, una maglietta sfoggiata a testa alta, una scritta su un muro, uno stile, un motto che dilaga nelle piazze, è un odio transnazionale e transgenerazionale che cresce spontaneo sui corpi di ragazzi e ragazze che non hanno bisogno di vedere questo film per sapere il livello di mistificazione e falsità”.