“La prerogativa è stata entrare nella contemporaneità attraverso i linguaggi della comunicazone artistica per raccontare la krisis, che nella visione femminile è metafora di passaggio obbligato nel cammino verso la rinascita e la rigenerazione”. Per Patrizia Rappazzo, direttrice artistica di Sguardi Altrove Film Festival (a Milano dal 13 al 23 marzo presso lo Spazio Oberdan), è questione di sguardi e la sua rassegna torna anche quest'anno a mostrare il punto di vista femminile, nonostante la crisi e l'assenza del patrocinio dei Ministeri - Cultura, Esteri e Pari opportunità - per motivi di governo. Fortuna che ci hanno pensato la Fondazione Cariplo e il Comune di Milano, perché “questo festival – dice l'Assessore alla Cultura Filippo Del Corno -  è un importante tassello del circuito del Milano Film Network, inaugura il 2014 milanese del cinema indipendente”. I Nuovi Sguardi del concorso lungometraggi sono otto, provenienti dall'Europa, dal Canada e dal Cile. Si comincia con un documentario italiano sull'Ilva di Taranto, In viaggio con Cecilia, opera firmata a quattro mani da Cecilia Mangini e Angela Barbanente. A seguire Talea della regista austrica Katharina Mückstein; Sitting next to Zoe, di Ivana Lalovic, visto anche al Festival Internazionale del Film di Roma 2013; Family Tour della spagnola Liliana Torres; e in anteprima italiana dal Cile The Summer  of  the Flying Fish di Marcela Said, dal Portogallo Second Hand di Catarina Ruivo; Tots volem el millor per a ella di Mar Coll e Pour que plus jamais della regista canadese Marie Ange Barbancourt. Nel Concorso documentari Le donne raccontano i nove titoli affrontano il tema della memoria e del lavoro. In A la rencontre d'un pays perdu la giornalista palestinese Maryse Gargour racconta la complessità e la dinamicità dell'antica città di Jaffa; Dal profondo di Valentina Zucco Pedicini, film vincitore del Premio Solinas 2011 e Miglior Documentario italiano all'ultimo Festival Internazionale del Film di Roma, che racconta l'esperienza dei minatori della Carbosulcis attraverso gli occhi di una minatrice. Il concorso internazionale cortometraggi Sguardi (S)confinati comprende sedici opere di cui tre corti italiani: il divertente Un uccello molto serio di Lorenza Indovina, tratto dall'omonimo racconto di Niccolò Ammaniti; Fratelli minori di Carmen Giardina, uno sguardo sul passato dell'Italia anni'70 e Recuiem di Valentina Carnelutti, già attrice per Marco Tullio Giordana (La meglio gioventù) e Theo Angelopoulos (La polvere del tempo), qui alle prese con una storia intima sulla sua famiglia, nel cast anche il cantante Francesco Tricarico.Degni i menzione altri due documentari italiani in una delle sezioni collaterali (Sguardi Incrociati): Non lo so ancora, esordio nel lungo di Fabiana Sargentini, scritto insieme a Carlo Pizzati e Morando Morandini, con Donatella Finocchiaro; Registe di Diana Dell'Erba, storia del cinema fatto dalle donne con Maria De Medeiros, Lina Wertmüller e Cecilia Mangini. Un'altra ampia sezione è Diritti umani, oggi, che porta sullo schermo i conflitti dimenticati nel mondo e la quotidianità della violenza sulle donne con un focus sulle mutilazioni genitali femminili.L'omaggio di questa ventunesima edizione è alla cinematografia di Valeria Golino, che sarà ospite del festival per commentare la sua opera prima Miele.