Cinema declinato al femminile. Cinema di donne che parla di donne. Ma parla molto anche agli uomini. L'errore, spiega Claire Simon, sarebbe creare settarismi: una donna regista non deve affrontare soltanto soggetti femminili. Anche se al centro del suo ultimo film, Ça brûle, presentato alla Quinzaine di Cannes e ora in cartellone alla Mostra del Cinema di Pesaro, si trova una ragazzina di quindici anni che vive una storia d'amore molto più grande di lei. "Siamo in un paese del Sud della Francia. Lei ha fatto anni prima una brutta caduta da cavallo. Un vigile del fuoco – trentasette anni – l'ha riportata alla vita. Ma a quale vita? Lei s'innamora come una pazza. Racconto di questo desiderio di perdersi. Lei lo persegue, in parte lo realizza. Ma come molti desideri eccessivi finisce male. La passione è pericolosa. Più per le donne che per gli uomini".

Passione uguale pericolo?
Nel film il fuoco che brucia nel cuore diventa il fuoco che brucia un intero paese. Viene appiccato non per passione, ma per vendetta. Diventa un atto terrorista nato dall'invocazione ad un dio pagano. E' la realtà che oggi stiamo vivendo tutti.

Terrorismo dal volto adolescente.
Guardi cos'è successo in Francia: le macchine bruciavano come cartoni al sole. I giovani non sanno trovare sfogo alla disperazione quotidiana.

Ha paura?
Sento il dovere di raccontare storie attuali. Talvolta mi fanno paura. Ma non voglio inviare messaggi: per questo c'è il telegrafo, diceva Darryl Zanuck. Nel mio cinema la verità è qualcosa che si costruisce e diventa racconto di vita.

In tutti i suoi film, l'amore senza pathos è impossibile.
Vero. Nell'amore si trova tutto: pathos, eros. E religione: l'amore non è un semplice desiderio di possesso. E in un mondo astratto come quello del cinema, l'amore diventa il suo motore.

E' lei che incontra queste storie di donne o sono le storie che incontrano lei?
Io non cerco mai le mie storie. Sono loro che cercano me.

Quando capisce che l'incontro è quello giusto?
Quando intuisco che può diventare cinema. Poiché questi incontri nascono nella vita e nella realtà, il mio cinema è contaminazione tra documentario e fiction. Prendo storie vere di donne e le ricostruisco. E' accaduto anche per Mimi, un film che ho girato nel 2003 ed ho amato moltissimo. Avevo incontrato a Nizza Mimi Chiola. Affascinata dalla vita ordinaria ed eccezionale di questa donna, l'ho raccontata per immagini, con le scene che emergono dai ricordi e diventano romanzo.