Sono oltre 200 le sale che da giovedì 21 a domenica 24 marzo proietteranno “La gabbianella e il gatto” il film di Enzo d’Alò, con i disegni di Walter Cavazzuti e le ambientazioni di Michel Fuzellier. Un evento cinematografico imperdibile, distribuito da CG Entertainment in collaborazione con RTI, Infinity e con ECI Consorzio Esercenti Cinema.

IL PUBBLICO DI IERI E IL PUBBLICO DI OGGI - La generazione di bambini che apprezzò il film quando uscì in Italia nel 1998, potrà rivederlo ed emozionarsi oggi come allora; mentre per i nuovi piccoli spettatori “La gabbianella e il gatto” sarà una sorpresa di cui innamorarsi per la prima volta.

UN FILM ATTUALE - “La gabbianella e il gatto” affronta temi di grande attualità ancora oggi, come la libertà, l’accoglienza, l’accettazione di sé, l’integrazione e l’inquinamento. Vedere il film sul grande schermo è un’occasione unica per (ri)scoprire uno dei più importanti film d’animazione prodotti in Italia.

IL CARTOON ITALIANO CON IL PIU’ ALTO INCASSO DELLA STORIA - Nel Natale del 1998 il film tenne testa ai kolossal animati americani raggiungendo al Box Office la cifra record di oltre 20 Miliardi di Lire di incasso, diventando così il cartoon italiano più visto di sempre, amato in Italia e in tutto il mondo. Ispirato al capolavoro best-seller di Luis Sepúlveda “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” (Salani Editore e Guanda Editore) il film, diretto dal maestro Enzo d’Alò, sceneggiato insieme a Umberto Marino, con i disegni di Walter Cavazzuti e le ambientazioni di Michel Fuzellier, segnò un passo importante per l’animazione italiana, con un budget mai visto prima e un’accoglienza di pubblico straordinaria. Il film venne premiato con il Nastro d'Argento e ricevette il Premio del Pubblico al Festival di Montreal del 1999.

UN CAST DI PRIMO LIVELLO - La produzione coinvolse un cast artistico di primo livello: per il doppiaggio ricordiamo le voci di Carlo Verdone, nel

ruolo di Zorba il Gatto, di Antonio Albanese, in quello de il Grande Topo, Melba Ruffo Di Catania, in quello di Fifì, e dello stesso Sepúlveda, in quello del poeta; la colonna sonora venne affidate a David Rhodes, collaboratore storico di Peter Gabriel; indimenticabili le canzoni “Siamo Gatti” cantata da Samuele Bersani, “So volare” da Ivana Spagna, “Duro lavoro” da Gaetano Curreri e Antonio Albanese e “Il canto di Kengah” da Leda Battisti.