Si è chiusa sabato sera, con l'assegnazione dei premi Ferrero, la sesta edizione di Ring!, il festival della critica cinematografica ospitato nella città di Alessandria. La giuria, presieduta da Lorenzo Pellizzari e composta da Vincenzo Buccheri, Antonio Costa, Bruno Fornara, Roberto Lasagna, Nuccio Lodato, Luca Malavasi, Roy Menarini, Paolo Mereghetti, Morando Morandini ed Emiliano Morreale, ha attribuito il massimo riconoscimento per la sezione saggi a Laura Busetta di Palermo, che ha concorso con un lavoro su Ciprì e Maresco; secondo premio a Camilla Toschi, che in Un successino tiepido tiepido ha ricostruito la vicenda realizzativa di Luci del varietà, mentre per le recensioni sono stati premiati Matteo Cavalli di Fidenza (primo premio) e Giuseppe Sedia (secondo premio). I vincitori si portano a casa un premio in denaro e la pubblicazione dei loro scritto sul mensile Cineforum. Nella giornata, è proseguita la sfilata di one-man show e sfide più o meno pugilistiche su argomenti cinematografici: il "Paroliamo" di Pier Maria Bocchi ha passato in rassegna alcuni orrori vocabolaristici della critica di oggi, mentre centochiodi è stato al centro di un duello che ha opposto Morandini e Lodato a Gervasini e Fantuzzi, i primi sostenitori del film, i secondi meno favorevoli. Ma l'incontro forse più provocatorio si è visto venerdì, quando ha preso la parola Gianni Canova per colpire senza mezzi termini vizi e ossessioni della critica: dalla cinefilia ottusa di molti allo snobismo di altri, con in mente un'idea di critica sintonizzata sul cinema inteso come fenomeno complesso e mediale, e meno come galleria di film e autori. Temi sui quali sono tornati sabato, da un diverso punto di vista, Giuseppe Piccioni e Vincenzo Ialongo, invitati a discutere dell'iniziativa Centoautori.