Non solo barocco: da qualche anno il Festival del Cinema Europeo di Lecce porta nel capoluogo salentino il meglio della produzione cinematografica del vecchio continente. La nona edizione (in programma dal 15 al 20 aprile prossimi) conferma l'importanza dell'appuntamento, per la prima volta patrocinato dal Parlamento Europeo. Due gli ospiti più attesi: il russo Nikita Michalkov, protagonista del tradizionale convegno promosso dal Sindacato Nazionale dei Critici Cinematografici Italiani (con una retrospettiva in dodici titoli, compreso l''ultimo 12, premiato a Venezia); e Michele Placido, con una selezione di opere dirette o interpretate. Ma per l'attore-regista, originario della Puglia, il festival sarà anche un'occasione di lavoro: "Approfitterò per fare qualche sopralluogo per il mio nuovo film, Il grande sogno". D'altronde la regione sta diventando una piccola Hollywood: "Tutti comprano casa qui, da Kim Rossi Stuart a Riccardo Scamarcio, persino il premio Oscar Helen Mirren", rivela l'autore di Romanzo criminale, che invoca la nascita di teatri di posa per incrementare la produzione. L'appello non cade nel vuoto: Silvia Godelli, Assessore al Mediterraneo della Regione Puglia, assicura che "molto si sta facendo, costruendo cineporti e strutture all'avanguardia, anche per dialogare con interlocutori privilegiati come produzioni e cineasti dei Balcani e dell'est europeo". In uno scenario così cosmopolita, il Festival di Lecce è - per il sindaco della città Paolo Perrone - "un simbolo dell'intercultura, e sostiene anche giovani talenti, e film estranei alle logiche di mercato". Lo conferma il direttore del Festival, Alberto La Monica: "Oltre alle retrospettive, ospitiamo tre giovani attori, Michele Venitucci, Jasmine Trinca e Elena Bourika, che incontreranno il pubblico al termine dei loro ultimi film. E poi i saggi di diploma degli studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia, e la sezione Cinema e Realtà, con temi sociali, scomodi. Anche legati ai nostri luoghi, come Perotti Point, il documentario di Alessandro Piva e Maurizio Sciarra dedicato all'ecomostro di Punta Perotti". Ma il cuore del festival è il concorso: a contendersi l'Ulivo d'Oro, il Premio Fipresci e quello del SNGCI per il miglior attore ci sono dieci film da ogni parte d'Europa, tutti in anteprima italiana. A cominciare da L'estate d'inverno del ventunenne Davide Sibaldi, e poi titoli già applauditi in tutto il mondo come I Am from Titov Veles e The Banishment di Andrey Zvyagintzev (quello de Il Ritorno, Leone d'Oro a Venezia). Opere molto diverse: "scelte - spiega la selezionatrice Cristina Soldano - per il contributo che portano alla riflessione sullo spirito umano, e sul ruolo dell'artista in questa società della menzogna generalizzata".