"Ero convinto di avere lasciato tutto e tutti, mentre nessuno… nessuno aveva lasciato me". Si chiude così Guida per riconoscere i tuoi santi, film vincitore della 21. Settimana della Critica alla scorsa Mostra di Venezia, opera d'esordio e autobiografica tratta dall'omonimo libro di Dito Montiel, scrittore nato e cresciuto ad Astoria, quartiere povero del Queens, a New York. Prodotto da Sting e dalla moglie Trudie Styler il film sarà nelle sale il 9 marzo, distribuito da Mikado in quaranta copie.
Dito (interpretato da Robert Downey Jr., primo artefice, se si vuole, della nascita del progetto, avendo notato Montiel anni fa in un reading pubblico) vive ora a Los Angeles.
Una telefonata della madre (Dianne West) lo richiama a casa, dove ad attenderlo c'è il padre malato(Chazz Palminteri) con cui non ha mai risolto un difficile rapporto, Laurie (Rosario Dawson) con la quale ha avuto una storia d'amore, e soprattutto i fantasmi/ricordi dell'estate 1986, quando, poco più che adolescente, viveva per le strade del quartiere con gli amici e con il capobanda Antonio (Channing Tatum), sognando di andarsene per sempre e di raggiungere la California. Fu in quei giorni che il suo destino e quello dei suoi amici si risolse in una serie di drammatici eventi che avrebbero segnato per sempre le loro esistenze.
"Ho voluto raccontare la storia di alcuni personaggi - spiega lo scrittore/regista Dito Montiel - soprattutto concentrandomi su due in particolare, Antonio e Monty (suo padre, ndr). Il film si avvicina ovviamente alla realtà della mia esperienza personale, ma non c'è dubbio che la vicenda di Antonio sia stata molto più complicata rispetto a quello che poi vediamo sullo schermo. Ritornare in quei luoghi dopo quindici anni, il ritrovare tutto uguale a una volta e l'aver rincontrato tutte le persone che, in un modo o nell'altro, hanno caratterizzato la mia adolescenza (i Santi che danno il titolo al film, ndr) è stato al tempo stesso emozionante e doloroso: ho pensato che, in fondo, andando via da lì è stato un po' come averli traditi". Elemento centrale e indispensabile per comprendere l'evoluzione e le scelte di vita che hanno condizionato l'esistenza di Dito, la figura del padre Monty, talmente affezionato al figlio da rischiare al tempo stesso di tarparne le ali: "Ho accettato di prendere parte al progetto - racconta Chazz Palminteri - dopo essermi completamente innamorato della sceneggiatura. Monty ama tantissimo suo figlio, ma è come se qualcosa d'invisibile si frapponesse fra loro. Anche per questo, forse, il padre di Dito trova in Antonio l'ideale proiezione e il possibile aggancio per provare a tenere vicino a sé il figlio".
Cinque settimane di lavorazione e budget limitato (2 milioni e mezzo di dollari). Nel progetto Sting e la moglie sono entrati con passione dopo l'incontro della Styler  con Dito Montiel e dopo aver visto un suo piccolo promo realizzato al Sundance Institute: "Ho creduto in questo film sin dall'inizio e non mi sbagliavo. Credo che Dito - dichiara la donna - abbia dimostrato di essere un grandissimo regista, capace di tirar fuori da ogni singolo attore qualsiasi tipo di emozione".
Guida per riconoscere i tuoi santi ha davvero cambiato la vita di Montiel: "Ho fatto questo film per ‘fare' questo film, non perché mi interessasse così tanto diventare regista. Ora, dopo il successo e la buona accoglienza che ha avuto, non è così impensabile possa essercene un altro. Ma non sono molto bravo a fare progetti".
Impegnato su più fronti, invece, Chazz Palminteri sta lavorando in qualità di produttore e interprete al primo lavoro da regista di Robert Davi (The Dukes) e sta girando un documentario sull'attore con il quale fu interprete del primo film diretto da Robert De Niro, Bronx: "Racconto la storia di Lillo Brancato, giovane promessa del cinema americano che nel 2005 venne arrestato per l'omicidio di un poliziotto di 29 anni, suo coetaneo".