Tanti animali sul set, attenzione alle tematiche ambientaliste e una storia d'amore sopra le righe tra un inserviente dello zoo e una giovane soldatessa. è Una talpa al Bioparco, ritorno alla regia  dell'autore di Cresceranno i carciofi a Mimongo, Fulvio Ottaviano. Protagonisti del film, in uscita per la Mikado il prossimo 12 novembre, sono il figlio d'arte Adriano Giannini e la conduttrice televisiva di Zelig Off, Giorgia Surina.  Parola chiave della storia, spiega il regista, è la "tenerezza in quanto sentimento leggero che nasce dalla constatazione affettuosa delle debolezze umane". "La talpa del titolo - prosegue Ottaviano -, è un riferimento simbolico che si presta a molteplici letture: incarna i sentimenti repressi che premono per essere manifestati, ma anche il desiderio di alzare la testa e smettere di avere paura". Il film nasce infatti con il dichiarato scopo di "fare una commedia solare, diretta e leggera, in un momento di particolare e diffusa incertezza sociale".
Nel film, scritto e sceneggiato fallo stesso regista assieme a Stefano Soli, Adriano Giannini è David, uno squattrinato inserviente dello zoo, con a carico un fratello fobico e complessato. Oggetto delle 'aggressivè avance di una coetanea conosciuta in discoteca, finisce per vincere le proprie paure e imbarcarsi in una tormentata storia d'amore che gli costerà il posto di lavoro. L'ultima volta al cinema nel drammatico Le conseguenze dell'amore, l'attore si dice contento del drastico cambiamento : "Spaziare fra i generi è uno degli aspetti migliori del nostro lavoro. Gli autori sono tanti e le idee buone, quello che in Italia manca sono però i soldi per realizzarle. La ricchezza delle produzioni Usa offre invece una libertà creativa praticamente infinita". A conferma delle sue parole, il doppiaggio del cartoon Sinbad con Brad Pitt e Michell Pfeiffer lo scorso anno e il recente cameo accanto a George Clooney e la banda di Ocean's Twelve nel sequel di Steven Soderbergh. Hollywood è a portata di mano e questo, dice Giannini, è il momento giusto per provarci: "L'attenzione americana per il mercato europeo sta aprendo nuovi spazi agli attori stranieri". Imponente è stato il lavoro della troupe con gli animali del Bioparco di Roma. "Sono stati trattati con il massimo rispetto - racconta il regista -,  sul set sono diventati parte integrante del cast, alla stregua degli attori. Non potendo pretendere da loro una vera recitazione, molte scene sono però state girate un'infinità di volte. Altre, invece, non abbiamo potuto ripeterle per non indispettirli, e a una, addirittura, abbiamo dovuto rinunciare perchè una giraffa faceva i capricci". Forte anche la presenza delle tematiche ambientaliste: "Un elemento determinante della realtà contemporanea", a cui Ottaviano ha voluto dare il "giusto risalto, senza scadere nella strumentalizzazione". Attenzione ai dietrologismi, mette però in guardia:  "Tutto è politica e in questo senso va considerato anche il film. Guai però a cercarci delle risposte: il mio interesse era esclusivamente quello di sollevare degli spunti di riflessione".
Una talpa al Bioparco è infatti anche una storia sulla parità dei sessi. Ne sa qualcosa Giorgia Surina, conduttrice televisiva, al suo esordio al cinema nei panni di una soldatessa: "L'impatto col set è stato incredibile - racconta -. Sulla fatica e l'impegno fisico ha però prevalso la soddisfazione di tirare fuori il mio lato mascolino". Nella parità, d'altro canto, la Surina dice di aver sempre creduto:  "Questo film rende finalmente giustizia alla figura della donna. La affranca dalla subordinazione nei confronti dell'uomo e testimonia come negli ultimi anni si sia verificata una vera e propria inversione dei ruoli". Le donne, conferma il suo personaggio, "hanno sempre più le idee chiare: sanno quello che vogliono e se lo vanno a prendere". Cinema o tv, quindi? Troppo presto per rispondere: "Il presente è già molto intenso. Impossibile, per ora, pensare al futuro".