Nato due anni fa il FilmLab continua a essere il fiore all'occhiello del festival di Torino. Intanto è l'unico, in Italia, che porta avanti progetti di coproduzione e sostegno per script e lungometraggi internazionali (opere prime e seconde) . In due anni ha portato a casa i primi risultati e che risultati: tra i titoli fuori concorso di Torino 28 troviamo il costaricano Agua fria de mar di Paz Fabrega, uno tra i primi a vincere il Lab, (cioè soldi e aiuto allo sviluppo) e poi il riconoscimento internazionale del festival di Rotterdam. C'è una proiezione speciale di Le quattro volte di Michelangelo Frammartino, selezionato per la Quinzaine des Realizateurs di Cannes, e venduto in tutto il mondo. Anche lui figlio di questo laboratorio internazionale, in cui esordienti e tutor si confrontano, e i più convincenti (c'è un board di tutor ed esperti di diverse nazionalità) vengono accompagnati passo dopo passo al traguardo, ossia la realizzazione finale. Evidentemente con successo, ottima infatti la squadra messa insieme dal direttore Savina Neirotti.
“Il nostro obiettivo in un momento di oggettiva difficoltà - dice il presidente dell'Advisory Board Alberto Barbera, in cui la creatività individuale è minacciata dalle scelte della industria culturale è quello di contribuire a far sì che un altro tipo di cinema sia ancora possibile”. “Nel 2010 - prosegue Savina Neirotti - abbiamo aggiunto un'altra iniziativa al nostro programma di sviluppo internazionale, dedicata ai film dei Paesi Arabi. Ma non basta: puntiamo anche alla distribuzione online, altrettanto importante per garantire forme alternative di circuitazioni dei prodotti che il mercato non è in grado di assorbire. Inoltre abbiamo inserito un altro premio: quello del pubblico per il miglior script”. I 120 produttori presenti al laboratorio potranno infatti sceglierne uno, a prescindere dagli altri riconoscimenti, il più votato riceverà 30.000 euro. Appuntamento a martedì 30 per scoprire tutti i vincitori di questa edizione.