Fellini inedito in Dvd. Un cofanetto, distribuito dall'Istituto Luce a partire dal 18 novembre, raccoglie il documentario L'ultima sequenza del critico Mario Sesti, il montaggio di Tatti Sanguineti La tivù di Fellini, L'ultimo saluto a Federico di Sergio Zavoli e il contributo Fellini a New York di Paolo Aleotti e Marina Sanna. Presentato a Cannes nel 2003 e poi al Guggenheim di New York, il filmato di Sesti prende spunto dal ritrovamento di 3000 scatti inediti, realizzati dal fotografo Gideon Bachman sul set di 8 e 1/2 e da lui poi montati, con musiche e interviste al regista. Dalla ricerca del regista emerge l'esistenza, appunto, di un'ultima sequenza, girata e poi mai utilizzata da Fellini per il finale del film: "Quello che fin dall'inizio mi ha colpito molto - ha detto a Roma alla presentazione del Dvd - è stata la sua estrema indecisione in merito a quale delle due utilizzare. Non si trattava di un'incertezza commerciale o stilistica, ma di una vera alternativa esistenziale, tra speranza e rassegnazione".
A Mario Sesti è andata per l'occasione una menzione speciale dei Nastri d'Argento, mentre grande soddisfazione per il documentario è stata espressa anche dai registi Gabriele Muccino e Mimmo Calopresti e dal presidente dell'Istituto Luce Andrea Piersanti. "Ho riconosciuto fin da subito il valore de L'ultima sequenza - ha commentato -. E' un esempio eccellente di quanto si possa essere innovativi, parlando di storia del cinema". Secondo filmato del cofanetto è La Tivù di Fellini, un vero film dello stesso Fellini, che Tatti Sanguineti ha rimontato, recuperando falsi spot, telepromozioni e talkshow fasulli, che il regista aveva girato per Ginger e Fred. Extra del dvd sono il ricordo di Sergio Zavoli realizzato in memoria del cineasta e il documentario girato da Paolo Aleotti e Marina Sanna in occasione della mostra e del convegno, che il Guggenheim di New York ha dedicato a Fellini nel decennale della sua morte. Nel filmato, che ripercorre aspetti inesplorati della sua opera e della sua vita attraverso il contributo di studiosi, amici e compagni di set, anche il racconto del regista Paul Mazursky, sul film che Fellini avrebbe voluto girare a New York.