(Cinematografo.it/Adnkronos) - "Un'opera aperta, priva di certezza. Un film in cui parlo di rapporto tra conscio e inconscio e per il quale suggerisco una lettura psicanalistica e non realistica". Così definisce il suo film il regista Paolo Franchi, Nessuna qualità agli eroi, in concorso alla 64esima edizione della Mostra di Arte Cinematografica di Venezia. Si tratta del primo dei tre italiani in gara, presentato questa mattina alla stampa e che debutterà in Sala Grande questa sera. Si attende ora la reazione del pubblico dopo un'accoglienza abbastanza fredda da parte della critica. Il tema è quello complesso dei rapporti generazionali, conflittuali in questo caso fino a superare il limite e arrivare all'omicidio del genitore. Protagonista della storia è Bruno Ledex, interpretato da un apprezzabile Elio Germano, che scopre in apertura del film di essere sterile. Ne nasce un percorso buio e complesso, in cui si intersecano altre situazioni quali ad esempio le difficoltà causate dai debiti di gioco. La moglie, Anne, è ormai diventata il fulcro dell'esistenza di Bruno, che ha abbandonato la famiglia d'origine in Svizzera, complice un complesso rapporto con il padre, artista. Il titolo del film, tra l'altro, riprende proprio quello di una tela dipinta dal padre. Circa le aspettative sul film Franchi confessa poi: "Mi aspetto tutto anche i fischi". D'accordo con il regista anche il protagonista Germano, perchè - spiega - il cinema deve "provocare reazioni, non creare certezze". Infine, rispetto alle scene erotiche, il regista chiarisce che in esse vanno ricercati i valori profondi e liberatori, "di ribellione di fronte alla autorità del potere dell'arte".