"In questo momento manca il prodotto americano di grande successo popolare, il film evento che rianima il mercato, ma la mia impressione è che si tratti più di una fase che di un vero e proprio trend". Così Richard Borg, amministratore delegato della Universal Pictures Italia, commentando il fenomeno degli ultimi mesi che vede diversi film americani funzionare benissimo negli Usa, ma poco nel resto del mondo e in particolare in Italia. E' il caso - scrive il Giornale dello Spettacolo - di film come Svalvolati on the road, Molto incinta, Vi dichiaro marito e marito. Inoltre nei primi tre mesi dell'anno, in Italia, tra i primi dieci incassi al cinema, sei film erano italiani. "Personalmente - interviene Paolo Ferrari, presidente dell'Anica e della Warner Bros - non credo affatto alla disaffezione del pubblico italiano nei confronti della produzione Usa; qualche piccola differenza nell'esito dei singoli film c'è sempre stata, non vedo emergere grandi novità. Certo oggi in Usa sono venute meno le star del cinema popolare, come Stallone e Schwarzenegger, che, con la loro sola presenza, garantivano grandi incassi. Si tratta di ricostruire uno star system oggi più debole che in passato". Secondo Ferrari inoltre il calo dei biglietti staccati in Italia nel 2008 non è da ascrivere ai film Usa: "La contrazione che si è verificata nel nostro mercato in questi primi mesi dell'anno deriva dalla perdita di circa 2 milioni di spettatori dalla quota del cinema italiano. Lo scorso anno nel primo trimestre erano usciti tre film di grande successo popolare Manuale d'amore 2, Ho voglia di te, Notte prima degli esami - Oggi; quest'anno solo Grande, grosso e… Verdone ha raggiunto quelle cifre". Paul Zonderland, responsabile della Walt Disney, è d'accordo con Ferrari. "I risultati del cinema americano sui mercati internazionali - dice - sono fondamentalmente costanti. I singoli mercati europei crescono o diminuiscono a seconda degli esiti della produzione nazionale, che, è inutile negarlo, sta crescendo di importanza. E allora se in Francia esplode un caso come Bienvenue chez les Ch'tis è tutto il mercato ad avvantaggiarsene; se in Italia non si ripetono gli exploit di alcuni titoli 2007 le presenze complessive calano. Ma il cinema americano non mi sembra in crisi di creatività, tutt'altro".