"Il cinema è come un'isola, un'isola bellissima con un vasto cimitero. Quando fai un film, stai creando cinema". Prendere o lasciare: è tornato Leos Carax, talento bruciante che dal 1984 al 1991 (dai 24 ai 31 anni) realizzò tre film di culto come Boy Meets Girl, Rosso sangue e Gli amanti del Pont-Neuf, per poi perdersi nel delirio di Pola X (1999). Scomparso fino al 2008, quando insieme a Michel Gondry e Joon-ho partecipò al film ad episodi Tokyo! (il suo era intitolato Merde...), torna ora al lungometraggio.
Lo fa con Holy Motors, opera debordante, ironica, a tratti inaccessibile sulla bellezza del "gesto cinematografico", oggi in Concorso a Cannes.
"Rapporto con il pubblico? Certo che mi farebbe piacere accogliesse bene il mio lavoro: sono determinato affinché il film venga visto", risponde il regista a chi gli chiede quale potrebbe essere l'accoglienza al suo lavoro. Carax poi precisa: "Anche se ovviamente non faccio film pubblici, ma privati". Sorretto dalla multi-interpretazione del performer Denis Lavant (che nel film è impegnato a "recitare" per l'intera giornata alcuni personaggi limite), Holy Motors è un film che ragiona anche sugli eccessi e la finzione dei nostri tempi. Sulla prova di Lavant, poi, Carax dice: "Denis è diventato 10.000 volte più bravo di quando l'ho conosciuto la prima volta (per Boys Meets Girl nel 1984, ndr). E' una cosa che non succede con tutti gli attori: ad esempio so per certo che alcune scene che abbiamo fatto questa volta, cinque anni fa non le avrebbe mai volute girare. Anche trent'anni fa era un attore fenomenale, e da allora ha raggiunto vette che non immaginavo si potessero raggiungere. Sulla Croisette con il regista e l'attore, anche altri interpreti del film, tra cui la cantante australiana Kylie Minogue, che torna a recitare in un film dopo Moulin Rouge! (2001), nuovamente a Cannes quattro anni dopo l'ultima apparizione.