Sarà presentato alla Mostra del cinema di Venezia, presso l'Italian Pavilion all'Hotel Excelsior, il volume "Cara Cinecittà," realizzato in occasione degli ottant'anni degli studios di Via Tuscolana dalla rivista 8 1/2. Il piccolo libro, allegato al numero 34 del magazine (che dedica la copertina proprio alla storia della città del cinema), raccoglie le missive inviate nei decenni all'indirizzo di via Tuscolana: messaggi tra i più svariati, dalle richieste di lavoro al desiderio di incontrare registi e attori amati e venerati a distanza, che spesso arrivano da bambini e adolescenti o giovanissimi. Queste lettere sono state custodite da Franco Mariotti, a lungo ufficio stampa di Cinecittà e ora riportate alla luce in occasione dell'anniversario.

"Custodito in un angolo dell’ufficio del mio amico e collega Franco Mariotti allora addetto stampa di Cinecittà, giaceva da tempo uno scatolone- scrive Giancarlo Di Gregorio, Direttore delle Attività Giornalistiche di Luce‐Cinecittà, nell'introduzione al volume -. Un giorno, incuriosito, mi avvicinai e lo aprii. Era colmo di lettere di gente comune indirizzate agli Studios, centinaia, un piccolo tesoro che bisognava portare alla luce e che era un peccato lasciare lì a prendere polvere. “Cara Cinecittà”, nasce dalla casuale scoperta di quel “dimenticatoio” e dalla voglia di ricordare ciò che hanno significato gli stabilimenti di via Tuscolana per tanti italiani, senza distinzione d’età, ricchi di fantasia e di speranza.

Nell’ottantesimo compleanno di Cinecittà, trasformare quella mole di “messaggi in bottiglia” in una pubblicazione mi è sembrato un doveroso omaggio a tutte quelle persone che hanno contribuito a rendere la Fabbrica dei Sogni un luogo unico e irripetibile, colmo di immaginazione e anche di vita vissuta, proprio come quello scatolone."

Allo sceneggiatore Nicola Guaglianone il compito di introdurre questo viaggio: "E' qui, tra i viali alberati e le statue della famiglia De Angelis, che un disgraziato può trasformarsi in principe e un principe in disgraziato", scrive l'autore, David di Donatello per Indivisibili.

Con i loro errori e le tante ingenuità, scritte a mano con calligrafia incerta o battute a macchina sui tasti dell'Olivetti, corredate di foto tessera o istantanee sbiadite, le lettere a Cinecittà ci raccontano un mondo tramontato con l'avvento di internet e dei selfie, dove tutto è veloce e si brucia in un attimo. Anche il sogno dei cinque minuti di celebrità.

Appuntamento all'Italian Pavilion sabato 2 settembre alle 15,30.