Si è aperta a questa mattina a Venezia la seconda giornata del Ca’ Foscari Short Film Festival. La mattinata si è svolta tra il programma speciale On Tutorials, Stereotypes and Body Visions, presentato dalla curatrice e videoartista Corinne Mazzoli e il Video Concorso “Francesco Pasinetti”, che da quasi vent’anni promuove lavori cinematografici innovativi e sperimentali raccogliendo intorno a sé giovani emergenti e professionisti del settore. Sono poi diventati protagonisti gli studenti cafoscarini del Master in Fine Arts in Filmmaking, coordinato dalla direttrice artistica Maria Roberta Novielli, che nel programma speciale Young Filmmakers at Ca’ Foscari hanno presentato al pubblico i loro cortometraggi girati in settantadue ore.

Accanto alle sezioni parallele, nel pomeriggio è ripresa la proiezione dei cortometraggi del Concorso Internazionale. A partire dall’animazione di produzione brasiliana-estone The headless mule del regista Tamires Muniz, sulla relazione illecita tra un prete e una donna. Il regista bangladese Ashiqur Rahman Anik, con il suo The Red Frock, ha invece presentato la storia di un pescatore oppresso dal senso di colpa per aver donato alla figlia il vestito sottratto dal corpo di una ragazzina vittima di uno stupro. Il terzo cortometraggio proposto è stato Same night different blue del turco Nuri Cihan Ozdogan, che con una narrazione avvincente mostra le mosse di due ladri professionisti intenti a rubare un francobollo.

Arriva invece dalla Francia One last night, di Paul Vinet che racconta la storia di Theo, un poliziotto della buoncostume che tenta a tutti i costi di proteggere Eva, una giovane prostituta della quale si è innamorato. Con First… il regista polacco Adam Hartwinski porta invece alla luce il tema di una maternità drammatica. Il sesto e ultimo cortometraggio della sessione pomeridiana, Living All the Life di Marlén Ríos-Farjat, dal Messico, racconta con gli occhi di una donna la storia di un divorzio e di una profonda e particolare amicizia con una vicina di casa. Prima della serata di proiezioni, dedicata ancora ai cortometraggi in concorso, saranno presentati i programmi dedicati a Barry Purves, maestro dell’animazione, e a Yukiko Mishima, regista giapponese di fama internazionale.

The smell of the field

A concludere la giornata sarà la proiezione di altri sei cortometraggi in Concorso. Il primo in programma è The Seine’s tears, racconto di una manifestazione di lavoratori algerini a causa di un coprifuoco imposto dalla Polizia negli anni Sessanta. A seguire The Verdict, cortometraggio serbo di Dora Jung, che mette in scena la storia di un processo e della sete di verità che si insinua nel rapporto tra un accusato e il suo avvocato. Dall’Ucraina e dalla Cina sasranno proiettati rispettivamente The Smell of the Field della regista Andriana Yarmonova e Unen di Wang Haonan, che portano in scena il tema del dramma famigliare: l’uno visto dagli occhi di una bambina sognatrice, l’altro scaturito dalla morte di un padre che irrompe nella felicità di una famiglia che vive in una prateria.

In gara dalla Slovenia l’opera di Aleksander Kogoj Jr. Janko Zonta che mette in scena una situazione surreale di indagini inventate per soddisfare le continue autodenunce del protagonista. A concludere la sessione serale sarà l’intenso cortometraggio di Kristian Grupač I’m opening the door and I don’t know what’s wrong, incentrato sul tema dell’immortalità.