“Un film d'evasione”. Parola del “portafortuna” Enzo Salvi, che torna per la nona volta al fianco del "capocomico" Massimo Boldi in Matrimonio a Parigi, diretto da Claudio Risi e nelle nostre sale dal 21 ottobre con Medusa in più di 500 copie. Ma l'espressione non fa solo riferimento a frizzi e lazzi, bensì al tema stesso della commedia, perché Boldi interpreta un industriale del Nord, campione delle televendite e orgoglioso evasore, che sul treno per Parigi incontra un napoletano (Biagio Izzo), che non è il classico mariuolo, bensì un ufficiale della Guardia di Finanza.
Nel cast “all star” anche Anna Maria Barbera, Massimo Ceccherini, Paola Minaccioni, Emanuele Bosi, Loredana De Nardis, Guglielmo Scilla, Diana Del Bufalo e Raffaella Fico, Matrimonio a Parigi - dice Boldi - punta sulla “simpatia e sulla morale: l'amore vince sulle tasse, ma le tasse è giusto pagarle. Anche se le nostre tasse… beh, è opinabile”. Viceversa, Ceccherini parla di “emozioni e  vibrazioni” provate con Siffredi, che interpreta uno stilista bisessuale, e la Barbera non lesina: “Rocco mi ha fatto una dedica, ma era un po' troppo lunga…”.
Comunque, tornando alle dimensioni del film, Boldi parla di primato della sceneggiatura - “E' la Bibbia” - e assurge i compagni di penna Gianluca Bomprezzi e Edoardo Falcone - “Non guardiamo al mercato” - a nuovi Castellano & Pipolo.
Da parte sua, l'altra metà del matrimonio, Paola Minaccioni, definisce il proprio personaggio “una signora “vorrei ma non posso”: con Massimo formiamo una coppia cinica e arrogante che si ama in onore del soldo”.
Se Boldi fa un'escursione televisiva: “Oggi la politica si è sostituita all'intrattenimento: i veri artisti dove sono e che fanno? Si scopiazza, anziché coltivare i giovani”, l'ultima parola è per l'ad di Medusa Giampaolo Letta: “Grazie ai soldini dei film comici, possiamo diversificare il prodotto, producendo This Must Be the Place di Sorrentino, che ha esordito in sala con successo”.