Parte Biennale College - Cinema. La Biennale di Venezia annuncia l'avvio del laboratorio di alta formazione, ricerca e sperimentazione per lo sviluppo e la produzione di opere audiovisive a micro-budget, aperto a registi e produttori emergenti di tutto il mondo. Il progetto (realizzato in partnership con Gucci), già operante nella Danza e nel Teatro, si arricchisce dunque di un'importante iniziativa.
“La Biennale di Venezia - ha dichiarato il Presidente Baratta - intende in tal modo diventare un punto di riferimento nazionale e internazionale per la creatività delle singole discipline artistiche, e quindi anche del cinema, accogliendo grandi maestri e giovani talenti, e offrendo loro opportunità di sviluppo per un futuro produttivo”. “La sfida di Biennale College - Cinema è quella di dimostrare che si possono produrre film a costi bassi e in poco tempo, con l'ambizione di controllare tutto il ciclo di produzione dall'inizio alla fine. Non c'e nulla di simile al mondo”, gli fa eco il Direttore della Mostra Alberto Barbera.
Cineasti selezionati da tutto il mondo verranno affiancati da un team internazionale di esperti e tutor, perché esplorino l'estetica dei film a micro-budget e i nuovi modelli integrati di produzione. Dopo un primo workshop di 10 giorni a Venezia per 15 progetti selezionati nel gennaio 2013, fino a 3 team saranno invitati a un secondo workshop di quindici giorni a cavallo tra febbraio e marzo, sostenuti con 150.000 euro, per produrre e presentare il progetto realizzato alla 70. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia 2013.
Biennale College si realizza grazie alla collaborazione con istituzioni statunitensi, europee e mediorientali quali IFP, TorinoFilmLab e Dubai International Film Festival e con il sostegno, per il 2012, della Direzione Generale per il Cinema del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione del Veneto.
Patrizio di Marco, Presidente e Amministratore Delegato di Gucci ha commentato: “Siamo sinceramente onorati di estendere la nostra partnership con La Biennale di Venezia attraverso questa importante iniziativa. “Biennale College Cinema” è un progetto di spessore e innovativo, assolutamente in linea con l'impegno che da sempre Gucci ha posto nel preservare, promuovere e celebrare l'arte di fare film, con particolare riferimento all'impatto che il cinema ha nella storia della cultura e delle nuove generazioni”. Gucci non è nuova a inizative di questo tipo: la collaborazione con The Film Foundation di Martin Scorsese; la creazione del Gucci Tribeca Documentary Film, insieme al Tribeca Film Institute; il riconoscimento annuale del Gucci Women in Cinema Award alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia; e il fundraising in con il LACMA (Los Angeles County Museum of Art) a favore del Museo stesso, sono tutte inizitiave che portano il marchio della maison italiana di alta moda.
Sin dagli inizi degli anni Duemila, un crescente numero di giovani cineasti ha risolto la sfida finanziaria di produrre un film usando le nuove tecnologie, e addirittura telefoni cellulari. I risultati sono stati alterni, e la fotografia non è stata spesso ai livelli qualitativi di Sven Nykvist o Vittorio Storaro. Ma la purezza e l'autenticità di questi film, insieme al frequente buon risultato al box-office, giustifica i modesti mezzi di produzione. Tuttavia non si tratta di un fenomeno del tutto nuovo. Esistono dei precedenti nel lavoro dei grandi autori europei e asiatici. Satyajit Ray ha realizzato Pather Panchali con 3.000 dollari nel 1955, Ingmar Bergman ha girato Monica e il desiderio nel 1952 per una cifra oggi equivalente a 75.000 dollari, e i film chiave del Neorealismo italiano sono stati prodotti con pochi spiccioli. Il regista statunitense John Cassavetes ha girato Shadows con 40.000 dollari nel 1959. Lynch il suo Eraserhead con 10.000 dollari. Nei primi anni '90 Kevin Smith ha realizzato Clerks con 27,000 dollari, Robert Rodriguez El Mariachi addirittura con 7.000. Possiamo riflettere su alcuni successi inaspettati come Non aprite quella porta nel 1974, The Immoral Mr. Teas, The Blair Witch Project e La notte dei morti viventi, tutti quanti prodotti con meno di 120.000 dollari, e tutti che hanno incassato centinaia di volte il loro costo.