Sette corti d'autore per raccontare i bambini del mondo: quelli più sfortunati, poveri, abbandonati, vittime della guerra o della violenza degli adulti. E' All the Invisible Children, film già presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia e diretto a Emir Kusturica, Spike Lee, John Woo, Ridley Scott, Katia Lund, Mehdi Charef e dall'italiano Stefano Veneruso, in uscita nelle sale italiane il 3 marzo distribuito dalla 01. Progetto al 100% made in Italy, nonostante il coinvolgimento di grandi registi internazionali, All the Invisible Children sarà proiettato domani sera all'Auditorium della Conciliazione di Roma alla presenza del Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi. Anima e motore di tutta l'operazione sono stati Veneruso e la produttrice Chiara Tilesi. Insieme hanno fondato la MK Production e per quattro anni hanno combattuto per realizzare questo film, forti anche del sostegno di Rai Cinema. "Nessuno credeva che ce l'avremmo fatta – ci racconta Veneruso -. Invece abbiamo ricevuto subito risposte positive da tutti i registi che abbiamo contattato". Veneruso ha scelto di raccontare la periferia napoletana. Ciro – per il quale si è avvalso della collaborazione di Vittorio Storaro - è la storia di un ragazzino che insieme a un amico aggredisce un uomo (Ernesto Mahieux) per rubargli il Rolex (tra gli interpreti figura in un cammeo anche Maria Grazia Cucinotta, coproduttrice di All the Invisible Children). "L'idea di associare il mio nome a quello di autori di fama internazionale come Spike Lee e John Woo mi metteva un po' in soggezione, la forza l'ho trovata scavando nel mio passato –  racconta ancora Veneruso, già aiuto-regista dello zio Massimo Troisi per Il postino, di Scorsese per Gangs of New York e di Mel Gibson per The Passion -. Anch'io provengo da una famiglia umile, da ragazzino ho visto cose che nessun bambino dovrebbe mai vedere: gente uccidere persone accanto a me, drogarsi o rubare. Ho avuto la fortuna di andare via a 13 anni, ma Napoli è solo un pretesto per raccontare quello che accade nelle periferie di tante altre città del mondo come Los Angeles o Rio de Janeiro. Purtroppo i mezzi di comunicazione di massa hanno insegnato ai bambini che per integrarsi bisogna vestire firmati, avere lo scooter e soldi da spendere. E come fanno i più poveri se hanno un padre disoccupato e magari anche quattro fratelli?". A sostegno della causa dei "bambini invisibili" sono state chiamate anche Elisa e Tina Turner che insieme interpretano il brano Teach Me Again, i cui profitti saranno devoluti in beneficenza.