“Non è un film su una rapina, ma sulle persone che fanno questa rapina”. A parlare è Vincenzo Alfieri che, dopo I peggiori , porta al cinema il suo secondo lungometraggio: Gli uomini d’oro (in uscita nelle sale il 7 novembre distribuito in 300 copie da 01 distribution).

Una crime story che si ispira a un fatto di cronaca avvenuto a Torino nel 1996 quando un impiegato postale decise di rapinare il furgone portavalori che guidava tutti i giorni insieme ad altri complici. Ad interpretare questi uomini d’oro, che organizzeranno il colpaccio, sono: Fabio De Luigi, Edoardo Leo, Giampaolo Morelli e Giuseppe Ragone. Nel cast anche Gian Marco Tognazzi, Mariela Garriga, Matilde Gioli e Susy Laude.

“Ho capito che avrei dovuto assolutamente raccontare questa storia dopo aver letto un articolo di Repubblica del 1996 in cui si diceva:  Se ne facessero un film comincerebbe come I soliti ignoti di Monicelli e finirebbe come Le Iene di Tarantino. Ho cercato di trovare un bilanciamento tra una commedia, un crime e un heist movie”, prosegue il regista che si è anche ispirato al film Qui non è il paradiso di Gianluca Maria Tavarelli del 2000 sul medesimo fatto di cronaca, ma con le dovute differenze: “Quello era quasi un film d’inchiesta. Il mio non lo è assolutamente e poi anche la costruzione della sceneggiatura e lo stile sono completamente dissimili”.

Il suo infatti è “un film a capitoli” (Il playboy, Il cacciatore e Il lupo): “Ho deciso di suddividerlo in capitoli perché ho amato molto Il capitale umano di Paolo Virzì e la sua struttura. Infatti anche il montaggio è stato piuttosto complesso”.

Un film che vede protagonisti tutti attori che normalmente interpretano ruoli comici e che qui vediamo in inedite vesti. A cominciare da Fabio De Luigi, che è un personaggio ambiguo che decide di partecipare alla rapina per “proteggere moglie e figlia”: “Lo avevo visto in Metti la nonna in freezer e avevo capito che non aveva solo un lato comico- dice il regista-. All’inizio sono stato preso per pazzo quando ho detto che lo volevo per quel ruolo”. Ma  lo stesso vale per Edoardo Leo e Giampaolo Morelli: “Del primo sono un suo fan da quando lo vidi recitare in 18 anni dopo, e del secondo basta guardare Song’ e Napule per  capire quanto è bravo”.

“Ognuno di questi personaggi decide di compiere questa rapina con una motivazione diversa – spiega Fabio De Luigi-. Morelli che nel film è un impiegato postale con la passione per il lusso e le belle donne, ha sempre sognato la baby pensione e una vita in vacanza in Costa Rica. Quando il sogno si dissolve decide di organizzare questo colpo e noi andiamo di conseguenza”.  Poi il regista sottolinea che al fianco di questi Uomini d’oro ci sono nella storia donne altrettanto importanti perché:  “ci sono uomini pronti a rivoluzionare la propria esistenza per loro. Il mio è un crime ricco di sfaccettature. D’altronde la vita reale è molto più complessa ”.

Infine Federica Lucisano, che ha prodotto il film con la sua Italia International Film, insieme a Rai cinema, conclude: “Con Vincenzo Alfieri avevamo già fatto I peggiori, un film che avevamo amato tanto anche se poi il box office non aveva brillato. Quando è arrivata questa storia ci siamo subito appassionati: è un film d’intrattenimento e di qualità e in più è scritto da uomini d’oro: Alessandro Aronadio, Renato Sannio e Giuseppe Stasi, oltre allo stesso Alfieri”.