(Cinematografo.it/Adnkronos) - Ricordate la "zingarata" del film Amici miei, quando il conte Mascetti, il Perozzi, l'architetto Melandri, il Necchi e il professor Sassaroli si "imbucano" ad una festa in una villa per mangiare e inventare un bello scherzo? Quella villa, a cinque minuti dal centro di Firenze, è il Castello di Marignolle, già di proprietà del famoso antiquario Stefano Bardini, che in tempi più recenti è appartenuta ad una nota famiglia di produttori cinematografici, che la utilizzò per alcune scene del primo episodio di Amici miei del regista Mario Monicelli, con Ugo Tognazzi, Duilio Del Prete, Adolfo Celi, Bernard Blier, Philippe Noiret, Gastone Moschin.
Al piano terreno del Castello, venerdì 16 marzo, inizia l'esposizione degli arredi, dei dipinti e dei libri che la casa d'aste Maison Bibelot metterà all'incanto il 24 marzo presso la sede di Corso Italia 6 a Firenze. Il Castello di Marignolle, sui colli orientali di Firenze, sorge sul sito di un antico palagio che Daniello di Luigi Canigiani vendette, nel lontano 1455, a Bongianni di Bongianni Bonfigliazzi. Un suo successore, Iacopo di Bongianni, vi ospitò, il 27 novembre 1515, papa Leone X che reduce dall'Impruneta si preparava al solenne ingresso in città. Nel 1856 la villa cinquecentesca fu venduta dai Capponi all'antiquario Stefano Bardini che lo acquistò riempiendone le mura e le stanze con le sue scenografiche ricostruzioni come aveva fatto per la Torre del Bigallo e le case dei Mozzi in via de' Bardi. Nel parco del Castello di Marignolle l'antiquario creò un museo all'aperto, in cui espose la sua raccolta di stemmi, frammenti architettonici, monumenti sepolcrali e sculture.