“L’America sta vivendo una forte spaccatura interna, figlia delle tensioni razziali e dell’incapacità di accettare il diverso. Il cinema cattura la politica del nostro tempo e, da testimone, lo restituisce a chi ancora cerca di riflettere davanti al grande schermo”, dichiara Scott Cooper durante l’intervista per la presentazione del suo nuovo film Hostiles. Lo racconta Gian Luca Pisacane nell’articolo C’era una volta il West.

Hostiles sarà nelle sale cinematografiche dal 1° marzo 2018, distribuito da Notorious Pictures, con Christian Bale e Rosamund Pike. L’America dei coloni torna sul grande schermo in chiave western.

Bianchi, indiani, persone di colore, sono tutti uguali davanti alla sofferenza, ma l’intolleranza continua ad essere un sentimento attuale e il problema è globale. L’ultimo rapporto annuale di Amnesty International 2017/2018 parla di un’Italia in cui stanno crescendo "ostilità, razzismo e xenofobia" più che negli altri paesi europei, a causa non solo delle tensioni sociali provocate dalle ondate migratorie, ma anche da dichiarazioni politiche sui canali social, durante la campagna elettorale.

Qual è la visione del futuro di Cooper? “Mi sto dedicando a un progetto sulla morte di Martin Luther King. Il compito di un regista è quello di analizzare epoche diverse, per trovare punti in comune e capire come si sono evolute l’economia, la guerra, il lavoro e la cultura di massa. Se posso fare un augurio al mio Paese, è quello di superare le divisioni, di ascoltarci l’un l’altro e, insieme, di guardare all’orizzonte con maggior ottimismo”.

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