Reflection

Vidblysk

2.5/5
La bestiale crudeltà del conflitto e la calma apparente della metropoli: plumbeo e respingente, con troppi simbolismi. In Concorso

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UCRAINA 2021
Il chirurgo ucraino Serhiy viene catturato dalle forze militari russe nella zona di conflitto nell'Ucraina orientale e durante la prigionia è esposto a scene orribili di umiliazione, violenza e indifferenza verso la vita umana. Dopo il suo rilascio, torna nel suo confortevole appartamento borghese e cerca di trovare uno scopo nella vita ricostruendo il suo rapporto con la figlia e l'ex moglie. Impara come essere di nuovo un essere umano, come essere un padre e aiutare sua figlia, che ha bisogno del suo amore e del suo sostegno.
SCHEDA FILM

Regia: Valentyn Vasyanovych

Attori: Andriy Rymaruk - Serhiy, Liudmyla Bileka - Katya, Vasyl Antoniak - Ivan, Lily Hyde - Ketrin

Sceneggiatura: Valentyn Vasyanovych

Fotografia: Valentyn Vasyanovych

Montaggio: Valentyn Vasyanovych

Scenografia: Vlad Odudenko

Costumi: Karoline Sheremeta

Suono: Oleksandr Verhovynets

Durata: 125

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: IYA MYSLYTSKA, VALENTYN VASYANOVYCH, ANNA SOLOBEVSKA PER FOREFILMS

Distribuzione: WANTED (2022)

Data uscita: 2022-03-17

TRAILER
NOTE
- IN CONCORSO ALLA 78. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2021).
CRITICA
"Il gesto radicale etico ed estetico di 'Reflection' è già presente nel suo titolo, sintesi dei plurimi significati del riflettere: pensare, osservare attraverso una parete riflettente, "proiettare" la finzione rivelatrice della verità quale funzione propria del cinema. E fin dalla prima delle pochissime inquadrature si evince la prospettiva frontale, centrale e "schermata" adottata: nella Kiev delle famiglie borghesi, la guerra entra in scena come un gioco da bambini che, travestiti di mimetiche bianche, "recitano" una battaglia davanti ai genitori intenti a filmarli con gli smartphone al di là di una vetrata. Tra i padri, un giovane chirurgo è destinato a diventare il punto di vista del racconto: catturato, torturato e imprigionato dai russi nel Donbass, viene intimato al silenzio sui crimini di cui è stato testimone prima di essere liberato per scambio con altri prigionieri. Vasyanovyc eleva la sua vicenda a simbolo umano universale attraverso un film chirurgico e geometrico di denuncia, di speranza e di politica umanista. Il medico graziato è il corpo sintomatico da cui discende la simmetria testuale, laddove esiste un prima e un dopo la prigionia, il momento in cui le vetrate si frantumano, e una guerra criminale impone i suoi orrori. E il suo ritorno in famiglia, come il suo sguardo sul mondo, non sarà più lo stesso." (Anna Maria Pasetti, 'Il Fatto Quotidiano', 05 marzo 2022)