Me and You and Everyone We Know
- Regia:
- Attori: - Richard Swersey, - Christine Jesperson, - Peter Swersey, - Robby Swersey, - Sylvie, - Michael, - Andrew, - Heather, - Rebecca, - Nancy Herrington, - Pam, - Ellen, - Nedra, mamma di Sylvie, - Doug, padre di Sylvie, - Shamus, - Monique, amica di Sylvie, - Assistente museo, - Jessica, amica di Sylvie, - Artista, - Cliente, - Commessa, - Uomo che chiede l'elemosina, - Insegnante, , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , - Padre di Goldfish
- Sceneggiatura: Miranda July
- Fotografia: Chuy Chávez
- Musiche: Michael Andrews
- Montaggio: Andrew Dickler
- Scenografia: Aran Mann
- Costumi: Christie Wittenborn
- Effetti: Mitsu Hadeishi, James D. Tittle, Pacific Title Digital, Videominds
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Altri titoli:
Moi, toi et tous les autres
- Durata: 91'
- Colore: C
- Genere: DRAMMATICO
- Specifiche tecniche: 35 MM - SONY HDW-F900 CINEALTA
- Produzione: GINA KWON PER IFC FILMS, FILMFOUR
- Distribuzione: FANDANGO
- Vietato 14
- Data uscita 7 Dicembre 2005
RECENSIONE
Nell’America suburbana di Me and You and Everyone We Know, osservata con occhio bizzarro dalla regista-attrice Miranda July, delle persone sole (giovani e adulte) tentano di stabilire relazioni in modi goffi, disperati, innocenti, virtuali, devianti, comunque spiazzanti nel loro (sur)realismo comportamentale. L’autrice intendeva parlare del desiderio di felicità di ognuno e della difficoltà di rapportarsi all’altro, col rischio di accontentarsi di surrogati per sfuggire alla solitudine. Il problema di quest’opera-prima indipendente è che le nobili intenzioni sono state tradotte in uno stile frammentario e poco coinvolgente (buone però le suggestioni musicali); in immagini e dialoghi che aspirano al “poetico” e al “simbolico” ma rischiano invece un’ermetica, fredda stravaganza (il papà che cerca di scuotere i figli bruciandosi la mano, o la sequenza del pesciolino sull’auto); e soprattutto in situazioni scabrose che coinvolgono dei minori, pur non visivamente esplicite (l’iniziazione sessuale del 14enne Peter come gara fra le due adolescenti, i cartelli con frasi oscene che il maniaco espone per attirare le teenager, l’incosciente bambino di 7 anni che “chatta” con l’eccitata interlocutrice adulta). La contorta e maldestra love-story fra il nevrotico commerciante di scarpe e la cocciuta aspirante video-artista, almeno raggiunge un happy-end quasi “normale”. Ma risulta più pura e delicata l’amicizia che nasce fra Peter e la ragazzina che accumula il futuro corredo di moglie e madre.
NOTE
CRITICA
"E' ancora un film indipendente Usa (regista e attrice è Miranda July) dove si raccontano storie inserendole nel semaforo del destino. Il tratteggio a piccolo punto realistico della vita di provincia è vivo, ha colori tenui ma solidi, sentimenti pronti a contraddirsi, a giudicare dall'incontro tra un'artista timida e un commesso divorziato. Siamo nel pianeta della tenerezza non stop e si fa molto uso del carino. Una commedia che non promette e non giura su niente, tanto meno sugli affetti: piace perché prova. Ha ottenuto tanti premi, è sincero." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 16 dicembre 2005)