La dura legge

One Potato, Two Potato

USA 1964
Separata dal marito, Julia giunge con la figlia Ellen in una cittadina di provincia dove stringe amicizia con un gruppo di colleghi di lavoro. Fra questi c'è Frank, un afroamericano che, dopo un garbato corteggiamento, chiede a Julia di sposarlo. La donna accetta nonostante le ostilità, palesi o nascoste, che subito nascono tra gli amici e gli stessi parenti di Frank. Dal matrimonio, nel complesso felice, nasce William. Improvvisamente, però, la serenità della famigliola viene turbata dal ritorno del primo marito di Julia. Costui, malgrado abbia per lungo tempo trascurato del tutto la famiglia, pretende ora che sua figlia Ellen venga tolta dall'ambiente in cui vive ed affidata alla propria custodia. Il giudice, nonostante comprenda la drammaticità della propria decisione, non potrà negare l'assenso ufficiale alla richiesta del padre.
SCHEDA FILM

Regia: Larry Peerce

Attori: Barbara Barrie - Julie Cullen Richards, Bernie Hamilton - Frank Richards, Richard Mulligan - Joe Cullen, Harry Bellaver - Giudice Powell, Marti Mericka - Ellen Mary, Robert Earl Jones - William Richards, Vinnette Carroll - Martha Richards, Sam Weston - Johnny Hruska, Faith Burwell - Ann Hruska, Michael Shane - Jordan Hollis, Jack Stamberger - Ministro, Paul S. Orgill - Avvocato

Soggetto: Raphael Hayes, Orville H. Hampton

Sceneggiatura: Raphael Hayes, Orville H. Hampton

Fotografia: Andrew Laszlo

Musiche: Gerald Fried

Montaggio: Robert Fricth

Altri titoli:

Uno, patata, due, patata...

Una patata, due patate

Víctima de la ley

Durata: 92

Colore: B/N

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: 35 MM

Produzione: SAM WESTON PER BAWALCO PICTURE COMPANY

Distribuzione: INDIEF

NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO AL 17MO FESTIVAL DI CANNES (1964), DOVE BARBARA BARRIE HA VINTO IL PREMIO COME MIGLIOR INTERPRETE FEMMINILE (EX-AEQUO CON ANNE BANCROFT PER "FRENESIA DEL PIACERE" DI JACK CLAYTON)

- CANDIDATO ALL'OSCAR 1965 PER LA MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE.
CRITICA
"Il regista, portando sullo schermo un dramma familiare provocato dai pregiudizi e dalle consuetudini razziali, ha dato prova di una notevole sensibilità umana e, nello stesso tempo, di eccellenti capacità atte a sottolineare le dolorose ripercussioni della vicenda sulle varie psicologie dei personaggi." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 57, 1965)