IL MEDIATORE

THE NICKEL RIDE

USA 1974
Cooper, fattosi strada da solo secondo vecchie maniere mafiose, è oggi "l'uomo chiave", vale a dire colui che tratta gli affari per conto di una grossa organizzazione criminale. Quando il suo diretto superiore gli ordina di ottenere dall'allenatore Paulie la sconfitta truccata del pugile Tonozzi, il rifiuto dei due e l'eliminazione del pugile sotto la sua protezione, sono il segno del tramonto del suo potere. Cooper, accompagnato dalla fedele Sarah, riduce a mal partito Bobby, scagnozzo di Carl, e cerca di opporsi al giovincello insolente che ne prende il posto. Tagliato fuori da un grosso "affare", consistente nell'acquisto di un'area destinata a magazzino della merce scottante, capisce di avere il destino segnato. Fatta allontanare Sarah, affronta il giovane killer e lo uccide, rimanendo però, a sua volta ferito gravemente. Morirà di notte, sul marciapiede, davanti al locale dell'amico barista, locale ove pochi giorni prima i suoi dipendenti hanno festeggiato il suo compleanno.
SCHEDA FILM

Regia: Robert Mulligan

Attori: Jason Miller - Cooper, Linda Haynes - Sarah, Victor French - Paddie, John Hillerman - Carl, Bo Hopkins - Turner, Richard Evans - Bobby, Bart Burns - Elias, Lou Frizzell - Paulie, Mark Gordon - Tonozzi, Harvey Gold - Chester, Lee de Broux - Harry

Soggetto: Eric Roth

Sceneggiatura: Eric Roth

Fotografia: Jordan Cronenweth

Musiche: Dave Grusin

Montaggio: O. Nicholas Brown

Scenografia: Lawrence G. Paull

Effetti: Henry Millar Jr.

Durata: 100

Colore: C

Genere: DRAMMATICO GIALLO

Specifiche tecniche: 35 MM, PANAVISIONE, CINESCOPE, EASTMANCOLOR, DELUXE

Produzione: ROBERT MULLIGAN PER 20TH CENTURY FOX

Distribuzione: FOX

CRITICA
"L'ambientazione gangsteristica e la trama da giallo-noir non sono l'obiettivo del regista che, aiutato dalle precise e ben sfumate interpretazioni, rifiuta le commercialità dell'avventura e del sesso per dedicarsi alla verità umana. L'uomo chiave, o gangster all'antica, è un personaggio che tratta affari senza scrupoli e, se necessario, con una certa brutalità. Ma è anche sensibile all'amicizia, al rispetto dei collaboratori, alla fedeltà degli impegni assunti: per questo non ha più diritto a vivere in un mondo incattivito terribilmente e pazzescamente invischiato nella mortale spirale della violenza." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 79, 1975)