I cattivi vanno in Paradiso

ITALIA 1959
Un giovanottello sfrontato ed arrogante, che campa suonando la fisarmonica per le strade e compiendo qualche furto quando se ne presenta l'occasione, decide di andare a Napoli per imbarcarsi clandestinamente. Per mettere in atto il suo proposito, ruba un taxi e vi fa salire per forza un suo compagno di vita: un ragazzo cui ripugna l'amoralità del suo "protettore", benché non abbia la forza di ribellarglisi. Alle porte di Roma, la macchina ha un guasto ed i due capitano senza saperlo nella Città dei ragazzi di Mons. Carroll. Superata la prima diffidenza, il ragazzo trova lì ampia ospitalità e si sente riconfortato dalla cordialità dei numerosi coetanei e dalla bontà di un sacerdote comprensivo e paterno. Vorrebbe rimanere, ma teme di essere riconsegnato al riformatorio da cui è fuggito, e ciò lo spinge a ricercare la compagnia dell'amico. Questi è un elemento irrecuperabile: refrattario ad ogni legge, ad ogni controllo, egli rende vano ogni tentativo del sacerdote che vorrebbe persuaderlo a restare nella Città dei ragazzi. Dopo aver rubato del denaro dalla piccola banca della Città, egli sale nuovamente sul taxi rubato, ma una falsa manovra provoca la caduta della macchina in un burrone e la sua morte. Ormai solo, il ragazzo rimarrà coi nuovi, compagni.
SCHEDA FILM

Regia: Lorenza Mazzetti, Dionisio Horne

Attori: Piero Lulli - Sacerdote, Mara Marilli, Walter Moresi, Claudio Liberatore

Soggetto: Lorenza Mazzetti, Dionisio Horne

Sceneggiatura: Lorenza Mazzetti, Dionisio Horne

Fotografia: Vittorugo Contino

Musiche: Danièle Paris

Altri titoli:

I cattivi vanno all'Inferno

Durata: 73

Colore: C

Genere: DRAMMATICO FAMILY

Specifiche tecniche: CINEMASCOPE

Produzione: FONDAZIONE OPERA PER IL RAGAZZO DELLA STRADA - CITTA' DEI RAGAZZI

Distribuzione: REGIONALE

NOTE
- FILM DIDATTICO PER RAGAZZI CHE NON EBBE FORTUNA COMMERCIALE.
CRITICA
"...il film si vale di un racconto un po' disuguale, che a notazioni indovinate fa seguire talvolta brani superflui. Regia ed interpretazioni discrete". ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 46, 1959).