Full Time - Al cento per cento

À plein temps

3.5/5
Una vita senza un attimo di tregua: il quotidiano di una donna strattonata della routine. Tra Loach e i Dardenne, ottimo esempio di cinema sociale con una grande protagonista

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FRANCIA 2021
Julie lotta da sola per crescere i suoi due figli in campagna e mantenere il proprio lavoro in un hotel di lusso parigino. Quando finalmente ottiene un colloquio di lavoro per una posizione corrispondente alle sue aspirazioni, nel Pese scoppia uno sciopero generale che paralizza i trasporti. pubblici. Il fragile equilibrio che Julie ha creato è messo in pericolo. Così decide di lanciarsi in una frenetica corsa contro il tempo, con il rischio di inciampare.
SCHEDA FILM

Regia: Éric Gravel

Attori: Laure Calamy - Julie, Anne Suarez - Sylvie, Geneviève Mnich - Mme Lusigny, Nolan Arizmendi - Nolan, Sasha Lemaitre Cremaschi - Chloé, Cyril Gueï - Vincent, Lucie Gallo - Madame Delacroix, Agathe Dronne - Sophie, Mathilde Weil - Lydia

Sceneggiatura: Éric Gravel

Fotografia: Victor Seguin

Musiche: Irène Drésel

Montaggio: Mathilde Van de Moortel

Scenografia: Thierry Autout

Costumi: Caroline Spieth

Effetti: François Philippi, Aurélie Lafitte

Suono: Dana Farzanehpour - sound design, Valérie Deloof - montaggio, Florent Lavallée - mix

Altri titoli:

Full Time

Durata: 87

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: (1:2.39)

Produzione: RAPHAËLLE DELAUCHE, NICOLAS SANFAUTE PER NOVOPROD, IN COPRODUZIONE CON FRANCE 2 CINÉMA, HAUT ET COURT DISTRIBUTION

Distribuzione: I WONDER PICTURES, UNIPOL BIOGRAFILM COLLECTION (2022)

Data uscita: 2022-03-31

TRAILER
NOTE
- PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE REGIA A ÉRIC GRAVEL E PER LA MIGLIORE ATTRICE A LAURE CALAMY ALLA 78. MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2021); HA OTTENUTO INOLTRE LA MENZIONE SPECIALE TEMA DEL LAVORO DEL PREMIO FONDAZIONE FAI PERSONA LAVORO AMBIENTE (EX AEQUO CON "7 PRISIONEIROS" DI ALEXANDRE MORATTO).

- REALIZZATO CON LA PARTECIPAZIONE DI: CANAL+, CINE+ AND FRANCE TÉLÉVISIONS; CON IL SUPPORTO DI: BOURGOGNE FRANCHE-COMTÉ REGION, CENTRE NATIONAL DE LA CINÉMATOGRAPHIE ET DE L'IMAGE ANIMÉE; IN ASSOCIAZIONE CON PALATINE ETOILE 18, HAUT ET COURT DISTRIBUTION, BE FOR FILMS; SVILUPPATO CON IL SUPPORT DI: NORMANDIE REGION, BOURGOGNE FRANCHE COMTÉ REGION, CENTRE NATIONAL DE LA CINÉMATOGRAPHIE ET DE L'IMAGE ANIMÉE, PROCIREP, ANGOA.

- PREMIO GIURIA DI QUALITÀ ALLA 25. EDIZIONE TERTIO MILLENNIO FILM FEST (2021).
CRITICA
"Full Time - Al cento per cento, procede con il ritmo sincopato di un thriller raccontando la frenetica corsa contro il tempo della protagonista nella sua estenuante lotta per la sopravvivenza. Acrobata in bilico sui minuti contati, Julie si batte contro un' alienazione che inghiotte lei e tante altre donne nella sua condizione, e il suo percorso a ostacoli diventa simbolo di un conflitto sociale destinato a sfociare in un dramma umano." (Alessandra De Luca, 'Avvenire', 31 marzo 2022)

"E la corsa sfiancante che priva di ogni piacere (...) è l' idea su cui Graval, al suo secondo lungometraggio ha costruito la narrazione: le 24 ore della donna da quando si sveglia nel buio, con l' occhio in primo piano, a quando scivola di nuovo nel letto. Un respiro implacabile, mozzato dall'ansia, che non permette a quei corpi risucchiati dai ritmi esterni «al cento per cento» di ritagliarsi un proprio spazio, qualcosa nel quale esistere. (...) Questa (bella) scelta formale, che nella ripetizione dà il senso della a vita della donna perde però le sue potenzialità nella relazione con una sceneggiatura che nonostante l'apparente discrezione è molto presente. A cominciare proprio dal personaggio di Julie, che sembra voler sintetizzare ogni dettaglio che potrebbe riguardare una donna nel precariato. Per carità è tutto «vero», ma che vi si ritrovi in una sola figura fa un po' casistica all' eccesso. E non si tratta di esigere un happy end - che peraltro arriva seppure fuori campo - ma di «aprire» la storia, lasciando un po' di libertà anche a chi guarda. Lo stesso conflitto quotidiano del contemporaneo può esistere - e persino meglio - se non è tutto «apparecchiato» per capire, permettendo qualche spiazzamento, delle imprevedibili sorprese. Qualcosa insomma che si fa cinema anche nel confronto col mondo." (Cristina Piccino, 'Il Manifesto', 31 marzo 2022)