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Johnny To in concorso a Cannes con un film per appassionati. Tra action e mafia, con un pizzico di ripetitività

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HONG KONG 2005
Ogni due anni, la Wo Shing, la più antica e potente triade di Hong Kong, si riunisce per eleggere un nuovo presidente. Questa volta a contendersi l'incarico ci sono due candidati: Lok, il favorito dagli 'Zii', e Big D, sanguinario senza scrupoli e irriverente nei confronti delle tradizioni centenarie che contraddistinguono la Wo Shing. I due aspiranti leader ingaggiano una lotta senza esclusione di colpi pur di vincere le elezioni, ma quando scompare il simbolo del potere della triade - il 'Bastone con la Testa di Drago' - quella che era stata la più importante e unita organizzazione criminale rischia di dividersi in due fazioni con conseguenze disastrose.
SCHEDA FILM

Regia: Johnnie To, Law Wing Cheong

Attori: Simon Yam - Lok, Tony Leung Ka Fai - Big D, Louis Koo - Jimmy, Nick Cheung - Jet, Cheung Siu-Fai - Sig. So, Lam Suet - Big Head, Lam Ka Tung - Kun, Wong Tin-Lam - Zio Teng, Tam Ping Man - Zio Cocky, Maggie Siu - Sig.Ra Big D

Sceneggiatura: Yip Tin-Shing, Yau Nai Hoi

Fotografia: Cheng Siu-keung

Musiche: Lo Tayu

Montaggio: Patrick Tam

Scenografia: Tony Yu

Costumi: Stanley Cheung

Durata: 101

Colore: C

Genere: THRILLER DRAMMATICO

Specifiche tecniche: (1:2.35)

Produzione: MILKYWAY IMAGE

Distribuzione: T:ME CODE (2006)

NOTE
- PRESENTATO IN CONCORSO AL 58MO FESTIVAL DI CANNES (2005).

- FUORI CONCORSO AL 23MO TORINO FILM FESTIVAL.
CRITICA
Dalle note di regia. "Ho soprattutto voluto mostrare l'evoluzione di questa mafia. Tre secoli fa ovunque ci fosse una comuinità cinese, nascevano organizzazioni semisegrete a scopo di difesa politica. Alla base c'erano le origini comuni, con famiglie che provenivano dallo stesso villaggio. Oggi invece esiste solo per conquistare potere e denaro. All'inizio non era altro che un'emanazione del nazionalismo in lotta con gli stranieri. La storia raccontata nel film è ricostruita su testimoninze dirette. Nella sola ex colonia britannica sono 300mila gli aderenti alle triadi, un cinese su sei fra i residenti. Secondo le stime della polizia a Hong Kong prosperano 57 triadi con legami d'affari con organizzazioni gemelle create a New York, San Francisco e Vancouver, che, però, non sono dirette da un'unica mano. In generale hanno metodi meno violenti della mafia siciliana o russa. Anche nella Cina Popolare, specie al Sud, la mafia esiste ed è diretta da Taiwan. 50 anni di comunismo non hanno sradicato la malavita organizzata, pronta a colpire anche i giornalisti che scrivono articoli sulle sue attività illecite."