Dio perdoni la mia pistola

ITALIA 1969
Un ranger, Johnny Brennan, soprannominato "Texas", viene incaricato di far luce sull'impiccagione di un vecchio proprietario terriero, un certo Prescott, accusato di aver derubato un postale. L'arrivo di "Texas" nel villaggio di Okland City mette in agitazione il vecchio Martin, padrone del ranch confinante con quello di Prescott. Martin non gradisce la presenza di "Texas" e lo manifesta chiaramente: solo grazie alla sua abilità, infatti, il ranger riesce a scampare ai vari attentati degli uomini del vecchio possidente. Gladys, figlia di Martin, rivela a "Texas" che tra il padre ed il vecchio Prescott esisteva una annosa rivalità a causa dell'uso delle acque del fiume che attraversa le due proprietà. Proseguendo nelle sue indagini, "Texas" rintraccia Jerome, che aveva partecipato all'assalto del postale, il quale confessa che è stato Martin ad architettare la rapina e a far accusare Prescott. Ormai scoperto. Martin cerca scampo nella fuga, ma "Texas" riesce egualmente ad assicurarlo alla giustizia insieme ai suoi complici.
SCHEDA FILM

Regia: Leopoldo Savona, Mario Gariazzo

Attori: Wayde Preston - Texas, Loredana Nusciak - Gladys, José Torres - Clayton, Dan Vadis - Jason, Livio Lorenzon - Ramon Ramirez, Joe De Santis - Jerome, Giuseppe Addobbati - Sceriffo Brennon, Arturo Dominici - Giudice Collins, Fedele Gentile - Dott. Stevens, Nino Marchetti - Mercante di orologi, Antonietta Fiorito, Irio Fantini

Soggetto: Leopoldo Savona, Mario Gariazzo

Sceneggiatura: Mario Gariazzo, Leopoldo Savona

Fotografia: Stelvio Massi

Musiche: Vasco Mancuso

Montaggio: Edmondo Lozzi

Scenografia: Gerardo Lizza

Costumi: Vittorio Rossi

Altri titoli:

L'uomo dai dadi d'oro

Durata: 88

Colore: C

Genere: WESTERN

Specifiche tecniche: CROMOSCOPE EASTMANCOLOR

Produzione: PAOLO MOFFA E ALDO ADDOBBATI PER AMBROSIANA CINEMATOGRAFICA

Distribuzione: PARIS ETOILE FILM

NOTE
- INIZIATO NEL 1966 DALL'ARBOREA FILM PER LA REGIA DI M. GARIAZZO, FU ANNUNCIATO COL TITOLO L'UOMO DAI DADI D'ORO. FU RIPRESO E TERMINATO DALL'AMBROSIANA CHE NE AFFIDO' LA REGIA A L. SAVONA