Appuntamento a tre
Three to Tango
USA - 2000
Ad Oscar Novak, giovane architetto idealista, viene offerta la possibilità di progettare insieme ad un altro giovane collega un centro culturale di vari milioni di dollari. Per una trovata pubblicitaria è stato scelto dal magnate Charles Newman che viene colpito dalla sua determinazione per cui gli affida anche il compito di sorvegliare la sua fidanzata Amy. Con imbarazzo Oscar, i cui goffi tentativi di spionaggio si rivelano fallimentari, si rende conto di essersi innamorato di Amy. Comprende anche che quest'incarico di fiducia gli è stato affidato perchè Charles lo ritiene gay. Scopre poi che tutti, Amy compresa, credono la stessa cosa. Pur essendo eterosessuale, Oscar si trova ad essere il gay più famoso di Chicago e quando viene premiato come Gay Professional of the Year si trova a dover decidere se continuare a mentire e tenersi il lavoro o dire la verità e conquistare Amy.
- Regia:
- Attori: - Oscar Novak, - Amy Post, - Charles Newman, - Peter Steinberg, - Kevin Cartwright, - Strauss, - Decker, - Lenore, - Olivia Newman, - Rick, - Zack, - Bill, - Proprietario Della Galleria
- Sceneggiatura: Rodney Vaccaro, Aline Brosh McKenna
- Fotografia: Walt Lloyd
- Musiche: Graeme Revell
- Montaggio: Stephen Semel
- Scenografia: David Nichols
- Costumi: Vicki Graef
- Effetti: Jason Board, Randall Balsmeyer, Global Effects Inc.
- Durata: 98'
- Colore: C
- Genere: ROMANTICO
- Produzione: BOBBY NEWMYER, JEFFREY SILVER, BETTINA SOFIA VIVIANO PER OUTLAW
- Distribuzione: WARNER BROS ITALIA
CRITICA
"Commedia sofisticata aggiornata al comune sentimento del pudore dei tre sessi, dove Neve Campbell, dopo aver tanto urlato di paura nella serie 'Scream', finalmente sorride e fa le fusa con simpatia. Come accade spesso nel cinema di oggi, l'idea c'è, anche se non è nuova, la confezione è di routine ma ci scappa anche qualche risata, quello che manca è la finezza e lo humour della sceneggiatura, che con un argomento del genere poteva davvero ironizzare con garbo sulla mania del sesso". (Maurizio Porro, 'Il Corriere della Sera', 14 giugno 2000)