C’erano una volta un professore e un pazzo. Uno scozzese e un americano. Due uomini straordinari che cambiarono il corso della storia della letteratura dando vita all’Oxford English Dictionary.

Un’opera monumentale che racchiudeva tutte le parole della lingua inglese antica e moderna. Promosso dalla Philological Society di Londra, il lavoro di compilazione cominciò a pieno regime nel 1879 sotto l’energica direzione del Signor James Murray (Mel Gibson).

Nella difficile impresa di scovare il significato delle parole il professore, tra i tanti volontari, fu aiutato da un ex paziente di un ospedale psichiatrico, il dottor W.C. Minor, interpretato da un bravissimo Sean Penn, senza il quale l’impresa di questo dizionario forse non sarebbe mai proseguita.

 

È una storia incredibilmente vera quella diretta da P. B. Shemran, tratta dal romanzo L’assassino più colto del mondo di Simon Winchester (1998). Nonostante però si parli della nascita del più grande dizionario della storia con la sua infinita quantità di termini, ma il vocabolario del regista rimane piuttosto classico e poco variegato. E soprattutto nella seconda parte cede il passo al didascalico abbondando di frasi ad effetto: “Imparate a leggere è la libertà”, “Quando leggo nessuno mi dà la caccia, ma sono io che inseguo” fino a “Più un amore è impossibile e più è grande”.

Insomma, questo film riesce solo parzialmente a restituirci la portata grandiosa di questa impresa epica, antesignana di quella che oggi è Wikipedia, l’enciclopedia più completa mai concepita prima grazie al crowdsourcing.

Nella seconda parte inoltre si distacca molto dal tema di partenza per concentrarsi sulla storia parallela della vedova Eliza Merrett (Natalie Dormer) e sul suo rapporto con Minor (anni prima infatti l’uomo, già preda della sua follia, aveva ucciso per errore il marito di lei scambiandolo per un suo persecutore immaginario e lei era rimasta sola con sei figli a carico).

Di conseguenza si trascura il tema centrale e di sicuro più interessante del film e cioè la pazzesca caccia alle parole compiuta da questi due uomini e la loro amicizia.

Un legame, quello tra Il professore e il pazzo, nato con lo scopo di cercare i segni che queste lasciavano nel corso dei secoli lungo il loro percorso lungo e tortuoso. Li trovarono per migliaia di vocaboli (nel 1928, quando fu pubblicato il risultato finale, il dizionario era composto da 12 volumi, con 414.825 definizioni e 1.827.306 citazioni ed esempi per illustrarne il significato). I due uomini li scovarono perché le parole nel tempo lasciano sempre una traccia. I film però no. E questo è uno di quelli.