White God - Sinfonia per Hagen

Fehér isten

2.5/5
GERMANIA 2014
Le avventure di una ragazza e del suo migliore amico, un cane, in un mondo dove esistono i prescelti e i perdenti e in cui il pedigree è un fattore decisivo. Favorendo i cani di razza, infatti, la nuova legge prevede una tassa gravosa sui meticci. I proprietari degli animali cominciano quindi ad abbandonare i loro bastardini e i canili diventano rapidamente sovraffollati. La tredicenne Lili, convinta che il provvedimento sia crudele e senza senso, combatte disperatamente per proteggere Hagen, il suo fedele amico a quattro zampe, ma nulla può fare quando suo padre abbandona il cane per strada. Lili ha il cuore spezzato e detesta il padre per averle fatto tradire il suo peloso amico; nonostante ciò, crede ingenuamente che l'amore possa vincere ogni difficoltà e si prefigge di ritrovare il suo cane e salvarlo. Nel frattempo, anche Hagen cerca disperatamente di ritornare a casa da Lili. Sforzandosi di sopravvivere, Hagen si rende presto conto, però, che non tutte le persone sono i migliori amici dei cani e infine si unisce a un gruppo di randagi. Dopo diverse settimane dalla separazione dal suo adorato cane, Lili, sebbene delusa, inizia a farsene una ragione e cerca di concentrarsi sulla preparazione del concerto d'orchestra annuale, cercando di divertirsi come una normale adolescente. Tuttavia, il vero affetto può trionfare e a volte le minoranze possono rivoltarsi contro il loro ingiusto destino...
SCHEDA FILM

Regia: Kornél Mundruczó

Attori: Zsófia Psotta - Lili, Sándor Zsótér - Dániel, il padre, Szabolcs Thuróczy - Anziano, Lili Monori - Bev, László Gálffi - Insegnante di musica, Lili Horvát - Elza, la madre, Vanda Verle - Trixi, Bence Csepeli - Diamond, Hans van Vliet - Ivan, Károly Ascher - Péter, Ferenc Lakatos - Dick

Sceneggiatura: Kata Wéber, Kornél Mundruczó, Viktória Petrányi

Fotografia: Marcell Rév

Musiche: Asher Goldschmidt

Montaggio: Dávid Jancsó

Scenografia: Márton Ágh

Costumi: Sabine Greunig

Effetti: Eric Schaechter

Altri titoli:

White God

Durata: 119

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Produzione: VIKTÓRIA PETRÁNYI PER PROTON CINEMA, POLA PANDORA FILMPRODUKTIONS, FILMPARTNERS, THE CHIMNEY POT, FILM I VÄST, ZDF/ARTE

Distribuzione: BOLERO FILM (2015)

Data uscita: 2015-04-09

TRAILER
NOTE
- PREMIO 'UN CERTAIN REGARD' AL 67. FESTIVAL DI CANNES (2014).
CRITICA
"(...) in un crescendo thrilling e onirico (il film è dedicato a Jancsó) risolto in una memorabile sequenza finale, centinaia di cani e la musica della pace nell'anfiteatro tragico davanti al macello. L'amicizia proverbiale tra bipedi e quadrupedi recupera realisticamente le bestialità incrociate di natura e cultura con profondità narrativa. Tra 'La carica dei 101', Stephen King e 'Gli uccelli' di Hitchcock." (Silvio Danese, 'Nazione - Carlino - Giorno', 10 aprile 2015)

"Curioso il film ungherese (...) catastrofico canino in cui spesso la veglia si mescola al sonno e l'horror si declina come una diseducazione sentimentale. (...) I cani, scritturati dal canile, quindi dalla strada, quindi neo realismo, sono scrutati alla Dardenne, con precisione psicosomatica che lascia ampio di spazio al mistero della vendetta biologica e la rivalsa sociale nel rapporto odio amore tra la teen e l'antipatico papi. Tra inevitabili pensieri morbosi disneyani a Lilli ed altri vagabondi, il titolo che immagina un dio bianco, le moleste scene d'insieme canine, il film ha momenti di sofferenza e pietas. (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 9 aprile 2015)

"(...) Mundruczó fa delle disavventure di un cane di Budapest, e poi di tutti i suoi simili umiliati e offesi dagli umani, una potente allegoria dell'oppressione sociale e razziale contemporanea. (...) un insolito horror sociale. Un'inquietante fiaba per adulti, con echi da classici di ogni sorta (la musica ha un ruolo determinante). Magari un poco schematico in certe soluzioni ma di tremendo impatto visivo e emotivo." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 9 aprile 2015)

"Ecco un film dove un inseguimento tra cani e accalappiacani è più emozionante di tutte le bagarre di 'Fast & Furious'. (...) sembra le versione incattivita delle pellicole hollywoodiane con cani e bambini. (...) la storia saluta i vecchi Rin-tin-tin e Lassie, prendendo una piega splatter sorprendentemente suggestiva. Ottimo protagonista canino (in realtà sono due: Luke e Body ) per un film da scoprire." (Roberto Nepoti, 'La Repubblica', 9 aprile 2015)

"(...) film metaforico, fin troppo (...). La cornice è thriller, qualche pennellata splatter, le coreografie canine eccezionali, ma tra le ridondanti didascalie il dubbio affiora: è cinefilo o cinofilo, questo 'White God'? Soprattutto, morde o abbaia e basta?" (Federico Pontiggia, 'Il Fatto Quotidiano', 9 aprile 2015)

"Eccitante dramma ungherese, che ricorda, non troppo alla lontana 'Gli uccelli' di Hitchcock. Qui la rivolta animalesca è incarnata dai cani, spaventosamente realistica nella furia distruttrice. (...) Altro che la carica del 101. Non soltanto per il numero più che doppio." (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 9 aprile 2015)

"Piacerà a patto che non vi facciate ingannare dalla trama che raccontata in poche righe sembra la fotocopia di 'Torna a casa Lassie'. Niente affatto. Lassie era il prototipo della favola mielosa per animalisti di età (mentale o anagrafica) sotto gli anni 8. 'White God' mieloso proprio non è. Nell'odissea dell'eroe a 4 zampe c'imbattiamo in un festival delle cattiverie umane, quale raramente tocca ai protagonisti a due gambe." (Giorgio Carbone, 'Libero', 8 gennaio 2015)