Chaplin o Keaton? Vi piace più Charlie Chaplin o Buster Keaton? È questo l’eterno dilemma che tormenta i cinefili. Ora, una volta di più, potrete tentare l’impossibile risposta confrontando un classico tra i classici di Charlie Chaplin, Il monello, e una delle comiche più divertenti, sofisticate e surrealiste di Buster Keaton, Sherlock Jr..

L’occasione viene dalla Cineteca di Bologna che porta dal 9 gennaio nelle sale italiane Il monello di Charlie Chaplin e Sherlock Jr. di Buster Keaton, restaurati dal laboratorio L’Immagine Ritrovata e uniti in un unico programma, nell’ambito del progetto Il Cinema Ritrovato. Al cinema, per la distribuzione dei classici restaurati.

 

Il recupero della colonna sonora originale di Chaplin

Due capolavori del cinema muto che arrivano nelle sale italiane con una colonna sonora, eseguita dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, che presenta per la prima volta al pubblico, un’importante novità: il recupero della partitura originale di Charlie Chaplin per Il monello, finalmente alla giusta velocità, grazie al minuzioso lavoro filologico di Timothy Brock, direttore e compositore che da anni dedica il suo impegno al cinema di Charlie Chaplin e alle sue musiche. Dello stesso Timothy Brock, e inedite, sono invece le musiche per Sherlock Jr. di Buster Keaton.

Il lavoro di restauro della Cineteca di Bologna da Chaplin a Keaton

Un’uscita in sala emblematica per la Cineteca di Bologna, che in questi anni ha contribuito, assieme all’Association Chaplin, alla valorizzazione dell’arte di Charlie Chaplin attraverso la digitalizzazione e catalogazione del suo archivio e, naturalmente, attraverso il restauro della sua intera filmografia. Un lavoro che ora si sposta su Buster Keaton, grazie alla collaborazione con l’americana Cohen Film Collection, con il desiderio di riportare al pubblico di studiosi e appassionati l’arte di un genio i cui film hanno spesso subito destini infelici a causa delle riedizioni che si sono succedute nel tempo.

Un altro immenso maestro dell’epoca muta tornerà quindi a vivere grazie alla Cineteca di Bologna e al suo laboratorio L’Immagine Ritrovata: dopo il lungo lavoro dedicato a Charles Chaplin, ora Buster Keaton e la sua intera opera cinematografica saranno al centro di un pluriennale progetto di restauro che restituirà al pubblico di tutto il mondo le scorribande “a rotta di collo” di un protagonista assoluto dell’epoca d’oro del cinema muto.

Il monello: “Un film con un sorriso – e, forse, una lacrima”

“Un film con un sorriso – e, forse, una lacrima”: così recita la prima didascalia del Monello. “Ed è qui che affonda le sue radici questa commistione, questo sguardo aggraziato in bilico tra risata e dolore, che caratterizzerà tutta la produzione successiva di Chaplin”, scrive Tom Gunning. “Secondo alcuni critici, questa nuova intensità emotiva affranca l’arte di Chaplin dalle sue radici slapstick. Secondo altri, essa finisce per corrompere quella fonte inesauribile di comicità disordinata trasformando il genio anarchico del cinema in un clown sentimentale. La verità è che Il monello mostra fino a che punto lo slapstick irriverente di Chaplin s’intrecci al sentimento. E più che rendere Charlot accettabile ai gusti borghesi dell’epoca, la nuova estensione emotiva di Chaplin pone le basi del suo fascino senza tempo”.

L’indimenticabile co-protagonista del film è naturalmente “il più prodigioso dei comprimari chapliniani”, come lo definisce Cecilia Cenciarelli, curatrice del Progetto Chaplin della Cineteca di Bologna: “Jackie Coogan fu l’interruttore che accese l’ispirazione per Il monello: a Chaplin furono sufficienti una manciata di minuti in cui vide Coogan calcare il palcoscenico dell’Orpheum Theatre per immaginare alcune delle scene cardine del film e imbastirne la trama”.

Sherlock Jr.: il surrealismo di Buster Keaton

Sherlock Jr. segna l’inizio di un acceso dibattito, che continua ancora oggi, sul carattere surrealista dei film di Buster Keaton, al quale hanno preso parte registi, filosofi e drammaturghi. Nel 1924, anno di uscita del film, René Clair scrisse che per il “pubblico surrealista” Sherlock Jr. rappresentava un modello paragonabile a ciò che per il teatro aveva rappresentato Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello.

L’uso che Keaton faceva del sogno e dei raccordi – di cui andò sempre molto fiero – fu definito rivoluzionario da Antonin Artaud e Robert Aron, che nel suo saggio del 1929 intitolato Films de révolte sottolineò come il surrealismo di Keaton fosse “superiore” a quello di Man Ray e di Luis Buñuel, poiché Keaton era riuscito a conquistare la libertà espressiva rispettando le regole del cinema narrativo. Lo stesso Buñuel, che dagli inizi del 1930 programmò i film di Keaton al Cineclub Español di Madrid, ne ammirava in particolare l’assenza di sentimentalismo, la capacità di trasformare gli oggetti e l’uso del sogno.

Come ricorda Kevin Brownlow, “Sherlock Jr. era ben altro che un film comico pieno di numeri acrobatici. Molti lo considerano il capolavoro di Keaton. Ambientato parzialmente in una sala cinematografica, vede Keaton nel ruolo di un proiezionista che sogna di diventare un grande investigatore. Keaton è anche innamorato di una ragazza a cui regala fiori e cioccolatini, ma deve fare i conti con un rivale, l’affascinate Ward Crane, capace di regalare più fiori e più cioccolatini di lui. Ward Crane commette un furto di cui viene incolpato Buster. Cacciato via dalla casa della ragazza, si dirige verso il cinema in cui lavora. Dopo aver messo in moto il proiettore, si addormenta. A quel punto si sdoppia, il secondo Keaton scende in sala ed entra direttamente nello schermo. Un personaggio del film che è in proiezione lo caccia via a calci. Ma lui ritorna su ostinato e si trova in mezzo una serie stupefacente di scene sempre diverse”.

“Quello è tutto il succo del film, il motivo per cui l’ho fatto”, dichiarò Keaton. “Quella situazione e solo quella. Per il resto ho solo cercato di mettere in relazione i personaggi che si vedevano sullo schermo con quelli del mio film e attorno a questi ho costruito una trama. Fare in modo che tutto funzionasse, poi, è stato un altro problema. Quando il film uscì tutti i direttori della fotografia di Hollywood passarono notti insonni a riguardarlo per capire come avevamo realizzato certe scene”.

Il Cinema Ritrovato. Al cinema

Dal 9 gennaio nelle sale italiane

IL MONELLO (The Kid, USA, 1921) di Charlie Chaplin (60’) Colonna sonora di Charlie Chaplin, restaurata da Timothy Brock ed eseguita dal Teatro Comunale di Bologna Restaurato da Cineteca di Bologna presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata

SHERLOCK JR. (USA/1925) di Buster Keaton (45’) Colonna sonora di Timothy Brock eseguita dal Teatro Comunale di Bologna Restaurato da Cineteca di Bologna presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata