“Dopo aver letto la tetralogia di Elena Ferrante, ho capito che volevo parlare di lei. Sono rimasto affascinato da come si rivolge ai lettori, dal suo stile e dai suoi personaggi. Ho voluto capire come i suoi libri siano diventati un successo mondiale, e così è nato questo viaggio oltreoceano, che ci ha emozionato fin dal primo istante”. Il regista Giacomo Durzi e la cosceneggiatrice Laura Buffoni presentano il documentario Ferrante Fever, che uscirà nelle sale italiane per tre giorni (2, 3 e 4 ottobre) distribuito da QMI Stardust in centocinquanta copie. Sarà poi trasmesso su Sky Arte.

“La questione dell’anonimato dell’autrice è stata tra le più delicate da trattare. Non volevamo cedere alla tentazione di raccontare questa storia come un’inchiesta sulla reale identità della Ferrante. Ci siamo resi conto che stavamo imboccando una strada rischiosa. Non ci interessava lo scandalo, ma la passione, la straordinaria alchimia che si è creata tra i protagonisti dei suoi romanzi e anche altri grandi scrittori”, spiega Laura Buffoni.

 

Ferrante Fever parte dai vicoli di Napoli per arrivare in America. Dopo la recensione positiva del severo critico James Wood sul New Yorker (2013), le storie di Elena Ferrante hanno conquistato il Nuovo Continente. La misteriosa narratrice italiana ha fatto innamorare anche Hillary Clinton durante la campagna elettorale.

“In Italia siamo un po’ patetici, perché cerchiamo sempre di scoprire il lato oscuro di ogni successo. Enzo Ferrari diceva che in Italia si perdona tutto tranne il successo, e questo è proprio il caso di Elena Ferrante. Bisognerebbe focalizzarsi sui contenuti invece di alimentare curiosità morbose”, provoca Durzi.

 

Elena Ferrante non è una persona fisica, ma il suo spirito vive nella Torino de I giorni dell’abbandono e nel travaglio di tutte le sue donne. “Non sapevamo come rappresentare questa grande personalità, così ci siamo focalizzati sui luoghi e sulla sua grande capacità di non cadere nello stereotipo. Abbiamo scelto l’animazione per darle un volto nella nebbia, per portare sul grande schermo la necessità di rimanere anonimi in un mondo dove tutti si conoscono”, sostiene Buffoni.

L’attrice Anna Bonaiuto è stata scelta per leggere alcuni testi tratti da La Frantumaglia, che si possono ascoltare in Ferrante Fever. “Ho amato ogni singola parola di tutti i suoi romanzi. Ha fatto un percorso straordinario. È la prima volta che un tema come l’amicizia femminile viene indagato così a fondo. Riesce sempre a meravigliarmi con il suo costante tormento, nello stile e nell’arte. Sono più importanti i contenuti o le parole? Nella Ferrante entrambi”. Anna Bonaiuto aveva interpretato Delia ne L’amore molesto di Mario Martone, tratto dal bestseller della Ferrante.

Conclude Laura Buffoni: “Abbiamo provato a scriverle una lunga lettera, a cui lei non ha mai risposto. Tramite i suoi editori, ci ha fatto sapere che aveva apprezzato molto il nostro lavoro”. La Ferrante Fever è una fiamma che arde ancora e in molti si augurano che una nuova pubblicazione sia alle porte.