E' morto a Maiorca Guy Hamilton, regista britannico 93enne celebre per aver diretto quattro film su James Bond. Il più famoso è Agente 007, Missione Goldfinger (1964), terzo capitolo del franchise ispirato al personaggio di Ian Fleming, con Sean Connery protagonista. Film che il British Film Institute ha inserito al 70° posto nella graduatoria dei migliori cento film britannici del XX secolo. Sempre Sean Connery era James Bond in Agente 007 - Una cascata di diamanti. Poi il ruolo fu per sette film affidato a Roger Moore (che su Twitter ha espresso il suo cordoglio per la scomparsa del regista), due dei quali diretti sempre da Hamilton: Agente 007 - Vivi e lascia morire e Agente 007 - L'uomo dalla pistola d'oro, con il villain interpretato da Christopher Lee.

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Ma il nome di Guy Hamilton è legato naturalmente anche all'Italia: nel 1961 diresse I due nemici, con Alberto Sordi e David Niven, prodotto da Dino De Laurentiis e ambientato nei giorni della Seconda Guerra Mondiale, nel 1941, durante la Campagna dell'Africa Orientale.

Due anni prima, nel 1959, aveva diretto Il discepolo del diavolo, film di avventura interpretato da Burt Lancaster, Kirk Douglas, Laurence Olivier e Janette Scott. Celebre anche il suo Funerale a Berlino (1966), secondo film del filone spionistico con Michael Caine protagonista nei panni dell'agente Harry Palmer, personaggio creato dallo scrittore Len Deighton.

Ritrovò poi Laurence Olivier per I lunghi giorni delle aquile, nel 1969, altro film ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale. Dal 1978 al 1982 Hamilton ha diretto Forza 10 da Navarone (sequel de I cannoni di Navarone), Assassinio allo specchio (1980, con Angela Lansbury) e Delitto sotto il sole (con Maggie Smith). Nel 1985 è stata la volta de Il mio nome è Remo Williams, con Fred Ward, mentre nel 1989 ha diretto il suo ultimo lungometraggio, Se ti piace... vai.