Ex-aequo alle nomination ai David di Donatello 2013: in pole-position con 13 candidature Diaz di Daniele Vicari e La migliore offerta di Giuseppe Tornatore (12 più nomination al David Giovani, cinquina votata da oltre 6mila giovani delle scuole superiori).
27 i film candidati, e – dice il presidente dell'Accademia del cinema italiano Gian Luigi Rondi, “il dato non è sorprendente, ma rallegra l'animo”. La cerimonia di premiazione di questa 57esima edizione dei Premi sarà trasmessa in diretta su RaiUno venerdì 14 giugno in prima serata dallo Studio 5 della Dear al Nomentano: a condurre Lillo & Greg, e dice il direttore di RaiUno Giancarlo Leone “è il primo anno in cui il cinema celebrerà davvero se stesso: né balletti né canzoni, protagonisti saranno solo illustri personaggi del nostro cinema”. “Faremo di tutto per creare una serata non ingessata, godibile e divertente”, aggiunge Lillo, mentre Greg parla di “umorismo in stile Grammy senza scadere nella pagliacciata”.
Già assegnati due David, dalla giuria presieduta da Andrea Piersanti: Anija (La nave) di Roland Sejko è il miglior documentario, L'esecuzione di Enrico Iannaccone la spunta tra i cortometraggi. Grande sconfitto delle nomination Bella addormentata di Bellocchio, che non rientra nelle categorie miglior film e regista e si deve accontentare di due sole nomination, Maya Sansa tra le non protagoniste e il fonico di presa diretta Gaetano Carito: “Un autore che personalmente stimo, ma non voglio intervenire né interferire sulla giuria”, dice Rondi, mentre Leone apostrofa Bellocchio quale “più grande maestro del cinema italiano”.
Una mini-polemica riguarda la divisione in due sezioni dei 1804 membri dell'Accademia: registi, attori, sceneggiatori, maestranze, esercenti e distributori votano per tutte le 21 categorie, comprese quelle tecniche, mentre i rappresentanti dello Spettacolo e della Società votano solo per 9 categorie, ovvero film, registi, attori e attrici protagonisti e non, film europeo e straniero. Rondi rammenta le volontà di Italo Gemini, segnala come “di recente ci fossimo accorti che i voti per i premi tecnici non erano così precisi” e rivendica come “questa distinzione non è tra categoria A e B, in cui (la B, NdR) non mi sento costretto”, bensì “una distinzione tra spettacolo e società, da una parte, e tecnici, dall'altra”. E taglia corto: “Sono soddisfatto di questa mutazione”.