Un giro del mondo in cinque giorni tra animazione ed effetti speciali: dall'Estremo Oriente, agli Stati Uniti passando per l'Europa con il Future Film Festival. Prende il via oggi la settima edizione della manifestazione, in programma a Bologna fino al 23 gennaio. Punto di forza del festival è quest'anno "la sua eterogeneità" ci dice Oscar Cosulich, da tre anni direttore del FFF insieme alla sua fondatrice, Giulietta Fara. "Il festival - continua - offre un panorama assolutamente globale di quello che è attualmente  il mondo dell'animazione e degli effetti speciali". L'intento è quello di dimostrare come ormai non si possa più parlare, sia per quanto riguarda il settore dei cartoon che quello del 3D applicato al cinema, di "monopolio culturale", bensì di "confusione culturale nel senso positivo del termine" precisa Cosulich. Dal '77ad oggi, da Guerre stellari a Tarantino, da John Woo a Matrix, fino a Zhang Yimou (di cui sarà mostrato questa sera in anteprima La foresta dei pugnali volanti), "il meglio dei canoni narrativi occidentali e orientali uniti agli effetti speciali hanno dato vita a una cinema assolutamente innovativo e forte". Da qui la proiezione, tra gli altri, di NaturalCity di Byung-chun Min e l'omaggio dedicato a Enki Bilal, autore ancora poco conosciuto al grande pubblico, del quale saranno riproposti Bunker Palace Hotel (1989), Tykho Moon (1997) e Immortel Ad Vitam (2004). Spazio anche alla grande animazione Usa, con la proiezione di Shark Tale e l'evento speciale dedicato a Robots, il nuovo e atteso cartoon diretto da Chris Wedge, ma pure al cinema indipendente di Phil Mulloy, il più provocatorio e irriverente animatore inglese (a Bologna il 22 gennaio), e all'animazione tradizionale giapponese con le anteprime di Steamboy di Otomo Katsuhiro e de Il castello errante di Howl di Hayao Miyazaki. Una vera e propria chicca è la retrospettiva "In principio erano gli Anime…" nell'ambito della quale saranno mostrati per la prima volta in Italia, cartoon degli anni '20, '30 e '40 di maestri quali Noboru Ofuji, Masaoka Kenzo, Yasuji Murata. Non solo cinema al Future Film Festival. "Ciò che ci contraddistingue dalle altre manifestazioni - dice Cosulich - è la nostra apertura all'interazione tra i generi, quindi il cinema, ma anche la musica e i videogiochi come parte integrante del programma". A darne esempio il concerto inaugurale di questa sera della giapponese Ikue Moriche che ha composto, in esclusiva mondiale per il Future Film Festival, la colonna sonora di alcuni tra i più interessanti cortometraggi d'animazione giapponesi delle origini.