"Entro l'anno entreranno in produzione fra i 30 e i 35 film assistiti dal Fondo di Garanzia, una ventina di opere prime ed una quarantina di cortometraggi". Ad annunciarlo al Giornale dello Spettacolo è Gaetano Blandini, responsabile della direzione Cinema del ministero per i Beni e le Attività Culturali. "La prima tornata di assegnazioni - continua Blandini - si è svolta nei tempi e nei modi annunciati. Sono stati finanziati nove film, compreso un documentario, La strada di Levi di Davide Ferrario, e sul sito Internet del ministero sono già state rese note le relative motivazioni: mi pare un segnale importante. A ulteriore conferma di un'attenzione nei confronti del settore, in questi mesi presso la Direzione Cinema si sono svolti anche incontri con le categorie in vista di una revisione del decreto legislativo, che è un testo aperto e perfettibile. L'idea è quella di valorizzare un sistema meno rigido, che consenta anche alle produzioni medio-piccole di avere possibilità di ottenere finanziamenti. D'altra parte, mi pare che le assegnazioni già effettuate abbiano cancellato tutti i paventati pericoli del reference system. Fra i progetti approvati non vi sono solo celebrati autori e grandi produzioni". Per Blandini "l'attenzione deve concentrarsi sul reperimento di risorse aggiuntive per il prossimo anno, anche perché ancora non si conosce l'entità dei fondi a disposizione del cinema nel 2006. Mi auguro possa concretamente partire il progetto di Cinefund, con la raccolta entro l'estate dei previsti primi 25 milioni di euro, necessari ad avviare il meccanismo, a cui aggiungere dei fondi regionali. Ma, soprattutto, sarebbe importante che potesse ottenere il via libera il progetto di tax shelter, già presentato da tempo dal ministero per le Attività Culturali ai responsabili del Tesoro. Infine - conclude Blandini - in una prospettiva futura sarà comunque essenziale risolvere due nodi centrali che condizionano pesantemente il cinema italiano di oggi: il rapporto con la televisione, intervenendo sulla legge 122, e l'ingorgo sulla distribuzione, che vede i film italiani pesantemente penalizzati".