Il Social Media TikTok è saltato agli onori delle cronache quando, durante la recente campagna elettorale, diversi esponenti politici hanno iniziato, con lo scopo dichiarato di “raggiungere i giovani”, a produrre video da distribuire sulla piattaforma di origine cinese.

Tutto questo ignorando come l’algoritmo di questo innovativo Social Media sia talmente evoluto da fare in modo che sui miliardi di video presenti su di esso, il pubblico possa tranquillamente ignorare qualsiasi messaggio politico e propagandistico senza troppi sforzi e – peggio ancora – senza nemmeno starci troppo a pensare. Non è, dunque, perché il politico X inserisce il suo messaggio sulla piattaforma che l’utente Y verrà raggiunto da esso.

L’obiettivo primario di TikTok è, infatti, quello di tenere gli utenti incollati allo schermo del loro smartphone o del loro tablet, diventando la prima al mondo per interazioni e tempo medio di permanenza degli utenti. Per farlo, l’algoritmo di TikTok mostra alle persone adatte i contenuti che ritiene loro adeguati, in modo tale da far rimanere il più possibile gli utenti dentro l’applicazione che, evidentemente, per sua natura privilegia la fruizione da smartphone. Insomma, in maniera un po’ grossolana: se votate per Tizio è possibile che vediate il suo messaggio propagandistico, ma se TikTok sa che lui o lei proprio non vi interessano è improbabile che vi incontriate digitalmente.

E questo è un effetto collaterale del pensiero alla base di TikTok: la grande novità sta, infatti, nella concezione stessa della piattaforma che ha quasi una natura ‘democratica’: a differenza di tutti gli altri social, infatti, è meno importante avere milioni di follower e like sul proprio profilo TikTok per diventare “virali”. Se un contenuto viene visto dal pubblico adatto, può fare ugualmente migliaia o milioni di visualizzazioni e interazioni. TikTok impiega circa un giorno per analizzare i dati di un nuovo utente e le potenzialità dei video da lui realizzati che vengono così proposti in maniera attiva in tutto il mondo.

Del resto entrare su TikTok fa lo stesso effetto di una giostra da cui, alle volte, sembra difficile scendere: nei loro video donne bellissime ti raccontano, sorprendentemente, che sono state lasciate (guarda la casualità…) dal loro fidanzato e sono in cerca di uomini esattamente della tua età; archeologi ammiccanti ti portano a spasso per Londra, Parigi o Roma alla scoperta di luoghi sconosciuti; l’intelligenza artificiale rende vivi i volti dei dipinti e delle statue delle grandi donne e dei grandi uomini del passato; pagine di storia rivivono davanti ai tuoi occhi… e poi video esclusivi (c’è anche un’intervista ad un alieno…) “rubati” alla CIA dove incontriamo fantasmi, ectoplasmi, vampiri, demoni, UFO e lupi mannari…

Poi, naturalmente, c’è il cinema (con filmati d’archivio rarissimi) nonché la cucina, le auto, l’amore, le curiosità, le funzioni nascoste del telefono. Insomma su Tik Tok, tra un balletto ed un altro c’è il mondo in una frammentazione da flusso di coscienza dove più l’algoritmo ‘ti conosce’, più trovi storie e persone che ti interessano con, magari, l’ipotesi che quello che tu fai (ammesso che tu abbia voglia e tempo per farlo) piaccia anche a loro.

Del resto TikTok è disponibile in oltre 150 mercati e in 75 lingue diverse, la sua missione dichiarata è quella di “ispirare e stimolare la creatività e portare allegria tra gli utenti, incoraggiandoli ad esprimere se stessi e le loro passioni, senza limiti”.

Per farlo su TikTok vengono caricati decine di migliaia di video al minuto. Ma se i politici italiani sono nuovi su questa piattaforma, TikTok è stato, in compenso, selezionato per creare video esclusivi di tantissime celebrità italiane e internazionali, allo scopo di esprimersi e ampliare i propri canali di comunicazione, sempre divertendosi (o almeno sforzandosi di sembrare divertiti). Tra loro Arnold Schwarzenegger che proprio da TikTok inviò ad inizio dell’invasione in Ucraina un toccante messaggio ai giovani russi; poi seguono Sylvester Stallone, un esilarante Keanu Reeves dai video sempre più costruiti, Ryan Reynolds, Will Smith, Dua Lipa, Liam Payne, J.Lo, Justin Bieber, Jane Fonda, Jason Derulo, Michelle Hunziker, Chiara Ferragni, Fedez, etc. etc. Un modo singolare per entrare nelle vite di celebrità, non attraverso le loro parole, ma in maniera più intima ed esperienziale e, quindi, più efficace.

Schwarzenegger, ad esempio, vive con moltissimi e simpaticissimi pony di cui si prende cura nel suo ranch e che proprio su TikTok hanno iniziato a diventare loro stessi delle (piccole) star. Ma la piattaforma non è solo la vetrina della celebrità: anzi: ci sono video che non sono nemmeno tali e il Social Network testuale reddit viene spappolato in diverse clip per raccontare storie vere o verosimili che, bisogna ammetterlo, non sfigurerebbero se raccontate in una serie Tv o in un romanzo.

Sì, certo c’è il riccone di turno che ti spiega come e perché usare una Tesla in Italia, ma – sinceramente – alcuni comici, alcune storie, alcune idee – sono migliori di quelle sfruttate nel mondo mainstream. Perché TikTok è una piattaforma globale e scopriamo il talento di un comico iraniano in Gran Bretagna, le attività di un stand up comedian coreana negli Stati Uniti, le avventure di un giovane cinese in Australia: il nostro smartphone diventa dunque una finestra sul mondo.

Del resto oggi un mostro sacro come Carlo Verdone non sarebbe ‘nato’ in un teatrino off o in televisione come accaduto negli anni Settanta. Con il suo talento e la sua potenza visionaria narrativa apparterrebbe al mondo di TikTok, perché questo Social in maniera apparentemente democratica premia le idee più che le rendite di posizione dovute ai nomi.

Una palestra, un’arena, ma anche un lavoro per raccontare storie talora pazzesche fatte di generi e di immagini. Perché se TikTok è qualcosa di nuovo lo è soprattutto per la selezione assurda e casuale di alcuni elementi visivi: da quelli più improbabili come le foto che provano l’esistenza dei viaggiatori del tempo a quelli meno spiegabili di fenomeni registrati da telecamere di servizio e che sembrano catturare spettri, demoni e poltergeist attivi nelle nostre città e – più in generale – nel nostro mondo.

X-Files? Manipolazioni? Frodi? Documenti esclusivi? Non importa, perché l’obiettivo è quello di intrattenere come le storie di fantasmi raccontate intorno ad un nuovo piccolo falò a cristalli liquidi davanti ai nostri occhi. L’importante non è crederci, bensì guardare e riuscire a vedere. In 30 secondi, però, si possono raccontare decine di storie sconosciute ed è, forse, anche questo il valore “pedagogico” della piattaforma ovvero la sua capacità di mettere insieme un’enorme mole di informazioni in una modalità innovativa consentendo anche momenti live di una rilevanza con tanti altri che, invece, sono di una noia mortale.

Si può commentare su TikTok, è vero, ma gli hater hanno il fiato corto in quanto questi commenti pur essendo registrati non sono messi in evidenza e interessano più i creatori che gli altri utenti. Meno risse, dunque, anche perché TikTok punta ad intrattenere e a divertire, sviluppando forme di comunicazione nuove e giocando con filtri, suoni e immagini tali da stimolare la creatività. Una rivoluzione globale, in grado di abbattere barriere fisiche ed economiche e dando la possibilità a talenti altrimenti ‘condannati’ ad altre vite di esprimersi in campi diversissimi. Una documentazione costante della vita sul nostro pianeta che ha qualcosa di (comunque) affascinante e che, al di là della tanta stupidità, degli ammiccamenti e degli spogliarelli di bassa lega, è, invece, un progetto interessante perché permette all’umanità di raccontarsi forse anche un po’ troppo, ma comunque riuscire a lasciare traccia del tempo che passa con buona pace perfino dei viaggiatori del tempo che vediamo ‘catturati’ in immagini in bianco e nero utilizzando oggetti provenienti dal futuro…