Cosa ci fa un agente federale in Antartide? Oltre a buscare un bel pò di freddo, praticamente nulla. Vallo a trovare qualcuno disposto a delinquere in un deserto a 65 gradi sotto zero! Eppure in Whiteout - Incubo bianco (mai sottotitolo fu più appropriato) succede anche (solo?) questo. Ed è così che la sfigata agente Carrie Stetko, confinata lì a ritrovare se stessa e a tirare palle di neve, viene scomodata per indagare su un caso di triplice omicidio che cela, forse, un complesso intrigo internazionale. Con l'inverno alle porte, poi, i pericoli si moltiplicano... E anche le sciocchezze, tra le poche cose dispensate con generosità dal film. Che rientra a buon diritto nella classifica dei thriller "più agghiaccianti" dell'anno. D'altra parte bastava solo il prologo  - datato anni '50 - a togliere ogni illusione , se un pilota d'aereo (e ci vuole la credulità di un demente per immaginare che l'aeromobile sia vero, e non un pessimo modellino raccattato al mercato delle pulci) non capisce che a spararare dentro l'abitacolo il veivolo si buca, precipita e lui schiatta (non poteva aspettare di atterrare per ammazzare i suoi compagni di viaggio?). Ma non facciamo in tempo a interrogarci sull'età anagrafica del team di sceneggiatori (ben quattro!) che Dominic Sena - regista di altri action non memorabili -ci ha già riportato ai giorni nostri, non meno stupidi di quelli andati. E siccome la storia fa acqua - che altro può venire dalla neve del resto? - da tutte le parti, gli artefici di questo disaster-movie (nel senso di "disastro di film") sono costretti ogni volta a fornirci spiegazioni (ma quante volte ci viene riproposto il flashback sul passato di Carrie Stetko, e a che pro?) e deduzioni sui bui passaggi dell'intreccio, con il risultato di renderlo, da poco plausibile, molto risibile. Spiace che in questo pasticcio - tratto da una graphic novel di Greg Rucka e Steve Lieber - ci finisca la povera Kate Beckinsale, che deve aver messo nel congelatore il cervello (e pure due dita) per calarsi nella parte. Di lei Dominic Sena ci regala almeno un primo piano sul "lato B" di raro pudore. Unica presa per il c... che da spettatori non si fatica ad accettare.