Due fratelli, una moglie finta e parecchi misteri. Quando il cinema ci pizzica il cervello stimolandoci a riempire i vuoti di una sceneggiatura geniale. Ci siamo bevuti tutto d'un fiato i 94 minuti di Whisky, pellicola pluripremiata nei Festival firmata dai trentenni Juan Pablo Rebella e Pablo Stoll. E' stato un cicchetto memorabile. In un Uruguay che sembra la Finlandia di Aki Kaurismaki, sia per tempo che per tempismo delle battute, due fratelli ebrei sessantenni si rincontrano dopo una vita e dopo una morte: la madre. Jacobo è alto, taciturno e malinconico come il suo trench marrone. Si è occupato della madre fino alla fine. Hermann è mingherlino, estroverso e giovanile come la sua giacchetta di pelle nera. Della madre si è bellamente disinteressato. Entrambi sono imprenditori. Producono calzini. Ma i pedalini di Hermann sono scintillanti e quelli di Jacobo… tristi come il cielo grigio dell'Uruguay. Si parte. Si va in gita al mare come quando erano bambini, ma Jacobo, il cui sguardo d'odio fisso (più fisso della macchina da presa immobile per tutto il film) nei confronti del fratello è più eloquente di mille parole, architetta un inganno chiedendo alla sua operaia Marta di accompagnarli fingendosi sua moglie. Per una volta, forse, vuole somigliare a Hermann. Marta, ligia e probabilmente innamorata di Jacobo da anni, accetta quasi con entusiasmo. Ed ecco i tre che dicono "Whisky!" in camera per simulare un sorriso forzato per la fotografia di inizio viaggio. Ed ecco che Jacobo ignora Marta per tutta la gita (salvo farle piccole gentilezze mentre lei dorme o è distratta) mentre Hermann la tempesta di frivole attenzioni e forse anche qualcosa di più. I due fanno l'amore? Possibile che anche Marta si sia fatta ingannare dal grande seduttore? E' uno dei tanti misteri che lo spettatore è chiamato a risolvere in questo piccolo grande film di silenziosa ironia e scontrosa incomunicabilità. Un'opera laconica ma mai catatonica che ci ricorda quanto gli Hermann siano sempre più popolari dei poveri Jacobo. E noi italiani ne sappiamo qualcosa. Meglio berci sopra.